La stampa scrive

Tecnica della Scuola: concorso, pochi consensi, molte critiche

Anief: assumere i precari con 36 mesi di servizio è la vera priorità. Flc-Cgil: è un'operazione di pura propaganda. Mario Pittoni (Lega): questo concorso è uno spreco e si basa su una formula ampiamente superata.

Le prese di posizione contro i concorsi si susseguono. Ormai a sostenere i concorsi, Ministro e sottosegretario Rossi Doria, sono rimasti davvero in pochi. 

L’Anief sostiene che la vera priorità è l’assunzione dei precari con 36 mesi di servizio e anche l’on. Anita Di Giuseppe contesta la decisione del ministro Profumo di bandire nuovi concorsi. 

La Flc-Cgil non ha dubbi e afferma che “l'annunciato concorso è pura propaganda e che con la promozione della qualità della scuola pubblica non ha niente a che vedere”. 

In un comunicato di queste ore il senatore della Lega Mario Pittoni afferma anche che questo concorso non consentirà affatto di facilitare l’assunzione delle 4 categorie che più di altre si aspettano una rapida soluzione dei propri problemi lavorativi: iscritti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, nuovi abilitati, abilitandi e non abilitati che hanno maturato un certo periodo di servizio.  Il fatto è – sostiene Pittoni – che questo concorso si basa su una formula ampiamente superata e in sostanza si tradurrà in un vero e proprio spreco di denaro pubblico.  Secondo Pittoni “non prendere in considerazione le peculiarità anche di una sola di queste categorie, può generare scontro sociale, mettendo a rischio l’intero progetto”. Gli insegnanti - aggiunge ancora il parlamentare - si chiedono: per chi viene bandito questo concorso? Non certo per i giovani neolaureati sprovvisti di abilitazione. E pure gli abilitati si contenderanno nell’arco di tre anni una cattedra su una disponibilità complessiva di soli 12 mila posti. Ha senso tutto questo? Se poi corrisponde al vero l’annunciata strutturazione delle procedure concorsuali, la spesa sarà di svariati milioni”. Conclude Pittoni: “In attesa di una riforma vera (non di un semplice regolamento che consentirebbe soltanto qualche ritocco a vecchi meccanismi, incapaci di filtrare il merito in modo omogeneo), e se davvero sono disponibili tali risorse non sarebbe meglio impiegarle per potenziare il servizio?” 

Fonte: Tecnica della Scuola

 

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