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Scuola, l’Anief: “Sul sostegno nessun regalo al sud”

Pubblichiamo un articolo apparso su redattoresociale.it il 31 agosto 2010.

Il numero di docenti di sostegno stabilizzati quest’anno (5 mila su 10 mila complessivi nella scuola) deriva dalle norme della legge finanziaria 2008 (governo Prodi): “E’ stato un percorso triennale e nessuna regione ha superato quel limite”

ROMA - “Non c’è nessun regalo al sud, ma solo l’adeguamento alla legge che dispone di stabilizzare, in base ai numeri di organico 2006-2007, il 70% degli insegnanti di sostegno: circa 22mila persone. E di farlo solo nel sostegno e, in tranche annuali, entro il biennio 2010-2011”. Marcello Pacifico, presidente dell’Anief (Associazione professionale e sindacale) nega che sul sostegno ci siano stati favoritismi nei confronti del meridione.
 
Per Pacifico “non è possibile dimenticare la legge 244/2007” (è la finanziaria dell’ultimo governo Prodi) nella quale “il legislatore abolì la distinzione tra insegnante di sostegno di fatto e insegnante di sostegno di diritto, portando il numero complessivo di immessi in ruolo nel sostegno in numero pari al 70% dell’intero organico 2006-2007”. “In quegli anni – ricorda - il precariato colpiva un insegnante su due nel sostegno e uno su sei nel curriculare: operavano circa 42 mila insegnanti di sostegno di fatto e circa 45 mila di diritto: un esercito di quasi 90 mila insegnati di sostegno”. “Con quella manovra finanziaria – ricorda - si decise di portare il numero complessivo di immessi in ruolo nel sostegno in un numero pari al 70% di tutto l’organico 2006-2007 e nel triennio a seguire, nelle sue immissioni in ruolo, si è seguita questa regola, fino all’ultima tranche attuata dal ministro Gelmini”. Si è ora arrivati ad un organico di sostegno “di diritto” pari a 65 mila persone sulle 90 mila complessive, il 70%”.
 
Secondo Pacifico nell’assegnare i posti in organico si è valutata questa situazione: “Ecco perché su 10 mila nuove immissioni, più della metà sono state riservate all’immissione in ruolo di insegnanti di sostegno”. Il presidente dell’Anief spiega che “nessuna regione ha assunto in ruolo più del 70%  degli insegnanti di sostegno” e che non è giusto leggere il dato solo sulla percentuale degli assunti di quest’ultimo anno, essendo parte di un processo durato tre anni e imposto dalla legge.
 
Sul passaggio dal sostegno al curriculare, definito come “scorciatoia” dal dossier di TuttoScuola, il presidente Anief ricorda che un insegnante curriculare può cambiare materia dopo 3 anni, mentre quello di sostegno può chiedere di passare a curriculare solo dopo 5 anni: “E’ già questo un modo per limitare il passaggio”. E sulla formazione “non si ometta di dire che oggi servono 400 ore, ma solo nel 2001 ne erano necessarie 90”. Come dire che passi avanti se ne sono già fatti. (eb/ska)

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