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Tecnica della Scuola: reclutamento, la Lega rilancia gli albi regionali. No dell’Anief: così largo a clientele e iniquità

Secondo il sen. Pittoni l’avvio dei Tfa riservati alimenta la necessità di approvare il ddl leghista sul merito locale: altrimenti ci sarà l‘assalto alla 'diligenza’ nell’illusione che l’abilitazione (magari con qualche furbata) porti alla cattedra. Velenosa replica del sindacato: di furbate abbiamo appreso solo quelle di chi voleva comprarsi il titolo di studio in Albania senza conoscerne la lingua.

Non poteva andare diversamente. Anche i Tfa e le nuove modalità di reclutamento, in particolare il versante riservato ai docenti precari con almeno tre supplenze da 180 giorni ciascuna, diventano terreno di polemica tra Mario Pittoni, capogruppo Lega Nord Commissione Istruzione del Senato, e l’Anief, il sindacato degli educatori in formazione.  

Stavolta ad innescare la polemica è stata l’organizzazione guidata da Marcello Pacifico, che ha risposto in modo piccato alle affermazioni rilasciate poco prima dal senatore leghista. Pittoni, dopo aver appreso le intenzioni del Miur di tendere “la mano agli insegnanti non abilitati che hanno maturato un certo periodo di attività”, aveva dichiarato che a questo punto diventa ancora più “urgente il varo di un nuovo sistema di reclutamento, che preveda una adeguato filtro del merito (come nella nostra proposta basata su albi professionali regionali, già sul tavolo del ministro), in grado di correggere la pesante disomogeneità di valutazione sul territorio”. In caso contrario si rischia di assistere, continua Pittoni, all’“ennesimo ‘assalto alla diligenza’ nell’illusione – in alcuni casi alimentata dalle università che grazie ai corsi abilitanti vedono rimpinguarsi le loro casse – che l’abilitazione (magari con qualche furbata) porti quasi automaticamente alla cattedra, cosa che ovviamente non è e non deve essere”.

A stretto giro di posta, è il caso di dire, giunge la secca replica del presidente dell’Anief: “di furbate fino ad oggi noi abbiamo appreso dai giornali soltanto quelle di chi voleva comprarsi il titolo di studio in Albania e senza conoscerne la lingua. Anche l’Anief auspica una maggiore trasparenza e attenzione nella valutazione del merito degli aspiranti docenti, ma certamente – sottolinea Pacifico – non per produrre un reclutamento a livello regionale che alimenterebbe clientele e non garantirebbe un’uniforme valutazione nazionale per l’accesso ai ranghi dello Stato”.

Ancora una volta, il sindacato autonomo ha nel mirino il ddl sul reclutamento presentato dalla Lega al ministro Profumo, all’indomani del suo approdo a viale Trastevere. “Come è stato appurato, anche recentemente a seguito della correzione delle prove scritte dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici, un reclutamento di quel genere, legato a selezioni di tipo regionale, comporterebbe gravi iniquità”. L’ultimo pensiero di Pacifico è per i precari storici: “non dobbiamo poi dimenticare quei docenti non di ruolo che l’abilitazione l’hanno già conseguita e hanno svolto diversi anni di servizio nella scuola italiana come supplenti: anche le sentenze dei Tribunali degli ultimi giorni ci confermano che non possono essere abbandonati al loro destino. Come vorrebbe qualche parlamentare, che invece di rappresentare tutti i cittadini italiani – conclude il leader dell’Anief –  - continua a parlare di merito locale”.

Fonte: Tecnica della Scuola

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