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Tecnica della Scuola: elezioni RSU, patto di desistenza Anief-Unicobas per sovvertire le gerarchie

L’invito agli elettori è optare per la lista “amica” nelle scuole dove non ci sono propri candidati: l’intento è raggiungere il 5% di rappresentatività nazionale. Ma la soglia minima per sedersi al tavolo delle trattative nazionali rimane un obiettivo proibitivo.

A meno di una settimana dal rinnovo delle rappresentanza sindacali unitarie, in programma dal 5 al 7 marzo in tutte le scuole d’Italia, continuano a concretizzarsi soluzioni ed alleanze tra i sindacati meno rappresentativi. Come quella realizzata il 28 febbraio dal presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ed il segretario dell’Unicobas, Stefano d’Errico: nell’intento di raggiungere il 5 per cento di rappresentatività nazionale, soglia minima per sedersi al tavolo delle trattative nazionali, i leader dei due sindacati hanno annunciato di essersi “impegnati a sostenere reciprocamente, contro l’immobilismo della casta sindacale, le rispettive liste al fine di favorire l’evidente richiesta di cambiamento che proviene dal mondo della scuola, con un patto di desistenza elettorale”.

L’alleanza ha come obiettivo primario quello di evitare che laddove non sono presenti le liste dei due sindacati, docenti e Ata possano avere la tentazione di dare la loro preferenza per le organizzazioni concorrenti. Così, nelle scuole dove ci sono liste Unicobas e non liste Anief, il sindacato di Pacifico dà indicazione di votare per l'Unicobas. Dal canto suo l'Unicobas indica di votare l'Anief negli istituti dove non è presente con propri candidati.

Secondo i due sindacati siamo di fronte ad in vero e proprio “patto di desistenza, in previsione di una futura azione unitaria, per garantire le libertà sindacali a tutti i lavoratori, la tutela degli stipendi e della professione di tutta la comunità educante, per sconfiggere la precarietà”.

Certo, non è facile fare previsioni, anche in virtù del fatto che la rappresentatività delle organizzazioni sindacali deriva non solo dal risultato dell’urna ma anche dal numero di deleghe che ognuna di loro è riuscita a collezionare. E i sindacati con meno deleghe sono anche quelle che hanno avuto maggiori difficoltà a presentare dei candidati al rinnovo delle Rsu. Anche perché, hanno più volte denunciato, a loro non è concesso organizzare riunioni coi lavoratori in orario di servizio.

Di sicuro, però, rispetto all’ultima tornata elettorale, svoltasi all’inizio dell’anno scolastico 2006/07, stavolta i sindacati meno gettonati ce la stanno mettendo tutta per rendere la vita difficile a quelle che sino a qualche tempo fa venivano considerate delle solide e inamovibili gerarchie del settore.

Fonte: Tecnica della Scuola

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