La stampa scrive

Tuttoscuola: Graduatorie, il Consiglio di Stato prende atto delle decisioni della Consulta

Ne dà notizia l'Anief che critica sindacati, politici e consiglieri ministeriali.

Anche il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso del Miur proposto tempo fa contro la pronuncia del Tar Lazio, conferma la sentenza della Corte Costituzionale per gli inserimenti a pettine.

La vertenza, trascinatasi per molto tempo, era stata promossa dall’Anief contro il decreto n. 42 del 2009 per l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009-2011.

La sentenza n. 2486 del 27 aprile 2011 del Consiglio di Stato conferma quindi la sentenza di primo grado dei giudici del Tar Lazio, dando ragione ai ricorrenti dell’Anief.

Il pronunciamento, come ricorda la stessa Anief, è definitivo e arriva dopo le decine di ordinanze cautelari e commissariali che l’Anief aveva ottenuto anche nel 2009 avverso il D.M. 42/09 di aggiornamento per il biennio 2009-2011 che aveva vietato il trasferimento da una provincia all’altra e aveva previsto in sua sostituzione le tre graduatorie aggiuntive con il collocamento in coda, ma anche dopo il regolamento preventivo di giurisdizione sollevato inutilmente contro l’Anief da un sindacato su alcuni ricorsi avverso le Gae.

Nel commentare questo nuovo tassello giudiziario della travagliata vicenda delle graduatorie, l’Anief dichiara con una punta di polemica che “Finalmente, saranno sciolti i dubbi anche di alcuni sindacalisti che recentemente avevano criticato gli ultimi orientamenti dell’Amministrazione, in favore dello spostamento dei precari da una provincia all’altra secondo il proprio punteggio per il prossimo aggiornamento 2011-2013, proprio perché annotavano l’assenza di una sentenza di merito.

L’Anief ne ha anche per i politici ai quali “Consigliamo durante la loro naturale attività normativa un maggior rispetto per le sentenze della Consulta che sono a baluardo della nostra unità nazionale e del nostro viver civile, anche a costo di perdere qualche interesse imbarazzante o di sconfessare qualche convinzione ideologica.

L’ultima stoccata è, infine, per consiglieri e dirigenti ministeriali. “Speriamo che anche qualche consigliere o dirigente del Miur stia stavolta più prudente nel consigliare la prossima scrittura del decreto di aggiornamento delle graduatorie, per non alimentare un nuovo contenzioso dagli esiti prevedibili.

Fonte: Tuttoscuola

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