La stampa scrive

Provincia di Biella.it - Anche a Biella iniziano le fughe dal Pd

Il consigliere comunale nonchè provinciale Giuseppe Faraci lascia il partito e il gruppo consiliare.

Lo ha scritto giovedì sera, a caldo su Facebook, dopo il voto al Senato sul ddl "la buona scuola": «Sempre dalla parte del cuore, a sinistra, non solo esco dal PD ma non voterò più il PD di Renzusconi».

Giuseppe Faraci, classe '77, siciliano, da quindici anni a Biella prima come docente di scuola dell'infanzia e ora sindacalista a tempo pieno con Anief, sindacato che ha contribuito a fondare e del quale è presidente regionale e dirigente nazionale. Faraci comincia, giovanissimo, la sua militanza politica sull'onda della Primavera di Palermo con "La Rete" di Orlando nel '92 per poi passare al PDS-DS-PD del quale, qui a Biella, è consigliere comunale dal 2009. Fino a ieri.

«Ho già comunicato al capogruppo Leone la mia intenzione di uscire dal gruppo consiliare, la riforma della scuola è un punto di non ritorno». Renzi a Faraci non è mai piaciuto, nel 2012 alle primarie di "Italia Bene Comune" scelse addirittura Vendola ,e al ballottaggio, Bersani. Due anni dopo sostenne Pippo Civati. «Questo PD non mi rappresenta più, i sacrifici li chiedono sempre e soltanto alle fasce medio basse; hanno cominciato con la Riforma Fornero, poi il Jobs Act e oggi la "buona scuola La sintesi migliore l'ha fatta Schifani (di NCD) giovedì al Senato rivendicando che le riforme che non era riuscito a fare Berlusconi le sta facendo tutte Renzi. E' il modello che è sbagliato: il jobs act è la perdita di diritti del lavoro a totale beneficio dell'impresa, la buona scuola da ai presidi poteri straordinari lasciando i docenti in balia delle volontà dei dirigenti scolastici».

«Io ci avevo sperato – continua Faraci – che il governo del mio partito facesse una riforma della scuola che investisse risorse economiche e umane andando a sanare gli ultimi quindici anni di tagli lineari invece - nonostante la sentenza europea che impone la stabilizzazione dei precari (promossa, tra gli altri, proprio da Anief) - non riusciranno nemmeno a coprire il fabbisogno minimo né dei docenti né, soprattutto, del personale ATA». Renzi si è posto in maniera arrogante promettendo confronto e ascolto ma dando solo calci nei denti al mondo della scuola avanzando a colpi di fiducia e sostituendo chi non era d'accordo con lui».

E Biella? Faraci ha già annunciato che lascerà "per coerenza" il gruppo del PD a Palazzo Oropa per sedere in quello Misto (e non è detto che altri non lo seguiranno). «Non uscirò dalla maggioranza ma, da oggi, mi sento più libero di valutare i provvedimenti da votare. Se oggi fosse portata la proposta sull'esternalizzazione dei nidi non la voterei e chiedo, su questo, un forte ripensamento, una riapertura dei tavoli di confronto, una valutazione sulle ipotesi alternative che anche io ho avanzato» precisa Faraci. Anche in Provincia - dove siede come consigliere con delega a Istruzione e Lavoro - ha già congelato (prima ancora di uscire dal PD) tutto fino ad ottobre "poi si vedrà".

Ipotesi future? «Per ora sto a guardare, non voterò più PD e non so cosa nascerà a sinistra, certo però che se Landini...».

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