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La Tecnica della Scuola - Pettine e coda, immediata immissione in ruolo per i docenti

È ormai un'antica querelle che fa sentire la sua eco ancora oggi. Le code della vergogna, come furono definite nell'ormai lontano 2008, vengono infatti ancora sconfitte da altre undici immissioni in ruolo retrodatate al 2009 o al 2010 decise nei Tribunali di Catania e Caltagirone grazie ai ricorsi "pettine" patrocinati dall'Anief.

Si tratta di 11 sentenze di pieno accoglimento che ordinano al Miur l'immediata immissione in ruolo retrodatata degli interessati e lo condannano anche per lite temeraria e per aver tenuto una condotta "irragionevolmente elusiva" del diritto dei ricorrenti.
Diritto alla stipula del contratto di lavoro a tempo indeterminato a far data dal 1° settembre 2009 o 2010: i docenti, come dimostrato in udienza, se correttamente collocati "a pettine" nelle graduatorie d'interesse, sarebbero tutti stati individuati, sin dal biennio 2009/2011, quali destinatari del diritto all'immissione in ruolo nelle province in cui erano stati collocati "in coda" dal Miur.
Il Ministero dell'istruzione, soccombente negli 11 giudizi, è stato anche condannato al pagamento delle spese di lite quantificate in un totale di 13.200 euro oltre accessori.
L'Amministrazione resistente, inoltre, è stata condannata in ben tre casi per lite temeraria e, dunque, costretta al pagamento di ulteriori 6.000 Euro quale risarcimento del danno in favore dei ricorrenti. I giudici hanno rilevato, infatti, che la condotta del Miur era stata "irragionevolmente elusiva" del diritto dei docenti interessati "nonostante tale diritto fosse già stato ripetutamente accertato da una pluralità di pronunce da parte di diversi organi giurisdizionali (Tar Lazio, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, quest'ultima per ben due volte), in tal modo ingiustificatamente procrastinando la realizzazione delle legittime aspirazioni dei ricorrenti ed alimentando un contenzioso superfluo e costoso".
Sentenze importanti che dimostrano ancora una volta come l'approssimazione e a volte addirittura l'incompetenza del legislatore offrono il fianco a contenziosi sempre più efficaci e dall'esito positivo.
In Italia si entra di ruolo grazie ai tribunali? Per chi può permetterselo sì...

Fonte: La Tecnica della scuola

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