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Il Messaggero Veneto - Trattenute sul Tfr, i sindacati insorgono

Nel mirino i fondi della previdenza complementare, in particolare l'Espero nel comparto istruzione.

Mille e 300 docenti, bidelli e impiegati amministrativi di Pordenone rivogliono le trattenute sul trattamento di fine rapporto: è l'ultima grana in busta paga. Il salasso "illegittimo" è partito, secondo loro, quattordici anni fa, nel 2000. Tre le categorie di lavoratori della scuola coinvolti, ma il caso fa discutere anche nel pubblico impiego e riguarda centinaia di dipendenti assunti a tempo indeterminato dal primo gennaio 2001 (qualcuno anche dal primo settembre 2001). Coinvolti anche gli assunti prima di questa data (e quindi in regime di trattamento di fine servizio Tfs) che avessero scelto di aderire ai fondi della previdenza complementare e per la scuola quanti hanno aderito al Fondo Espero. Infine la situazione riguarda i lavoratori assunti con contratti a termine dal primo giugno 2000. «Si tratta della trattenuta sul trattamento di fine rapporto che falcidia gli stipendi mensili dei lavoratori pubblici, a tempo determinato e indeterminato e che viene considerata illegittima per gli aderenti al Fondo Espero – hanno confermato allo sportello Cgil a Pordenone Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese –. La voce del cedolino è quella "Tfr art.1 c.3 Dpcm 20/12/1999" altrimenti detta "Opera di Previdenza". Stiamo preparando i modelli per i ricorsi in Europa». L'amministrazione non ha espresso posizioni ufficiali, ma ci sono sentenze favorevoli, dicono i sindacalisti. I lavoratori sono colpiti nel salario da molti anni, da una ritenuta sullo stipendio che ritengono illegittima. L'esempio? E' un importo di 88,56 euro per un docente assunto in ruolo nel 2000. I sindacati inviteranno i lavoratori a diffidare l'amministrazione, per bloccare la decorrenza della prescrizione e anche a far causa per la restituzione di somme che oscillano da 2 mila a 4 mila euro. Una sentenza della Consulta aveva fatto ritenere che le trattenute fossero legittime: è l'opinione di una lettera superficiale del pronunciamento dicono i sindacalisti Anief.

«Dal primo gennaio 2011 la trattenuta sullo stipendio per il trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici non avrebbe dovuto più essere il 9,60 per cento calcolata sull'80 per cento della retribuzione (gravante per il 7,10 per cento sul datore di lavoro e per il 2,50 per cento sul lavoratore) – bocciano la cosa nella sede dell'Anief di viale Montereale –. Ma del 6,91per cento sull'intera retribuzione a carico del datore di lavoro».

Invece, a scuola e negli uffici pubblici hanno continuato a mantenere la trattenuta ai fini del Tfs anche a carico di coloro che hanno regime Tfr. I sindacati aprono la vertenza. Il Tribunale di Roma ha ordinato di restituire la trattenuta a dipendenti della presidenza del consiglio dei ministri. Stessa sentenza per altri dipendenti, a Belluno.

 

Fonte: Il Messaggero Veneto

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