Scuola: Aggiornamenti in progress – martedì 17 giugno 2014

° Settimane di passione per gli utenti del sito www.istruzione.it
La vulnerabilità della Rete è nota, e il MIUR appare in difficoltà
In occasione dell’inoltro delle domande di aggiornamento delle GE, il disagio è stato grande e non pochi docenti precari sono rimasti con il dubbio circa il buon esito dell’inoltro delle istanze. Adesso, gli interessati sono in attesa del Modello B per la scelta delle sedi per le graduatorie di circolo e di istituto, e il ritardo con il quale il MIUR provvede a pubblicarlo alimenta l’ipotesi che il portale SIDI non regga la quantità del traffico. Negli scorsi giorni è stato bloccato (fermi tecnici, è stato detto), e il ripristino, annunciato il giorno 13, è stato graduale. Intanto, l’Ufficio Stampa ha comunicato l’avvenuta intrusione (hacker ?) nel sistema informatico dell’INVALSI che è impegnato nella procedura di svolgimento (il prossimo 19 giugno) della prova nazionale dell’esame di Stato conclusivo del Primo ciclo di istruzione; i candidati all’esame sono circa 600mila. Il Miur precisa che quanto accaduto all'Invalsi non ha alcuna correlazione con il blocco del portale SIDI. Ad ogni modo, sarebbe auspicabile che il personale scolastico che inoltra istanze di importanza capitale, quali sono quelle per le graduatorie, possa farlo in tutta tranquillità bloccando i termini di legge mediante raccomandata con ricevuta di ritorno.

° Dispersione e abbandoni scolastici: Abbiano i record negativi in Europa
Anche perché parte degli interessi degli alunni non trovano accoglienza nella Scuola
Sicilia e Sardegna fanno registrare, in Italia, il più elevato tasso (25%) di abbandono scolastico (lo documenta una recente inchiesta di Crescere al Sud, di Save the Children e di Con il Sud). L’aspetto più grave della questione non è tanto questo aspetto localistico (spiegabile, in parte, con carenze organizzative), quanto ciò che ha provocato il deficit nazionale: la percezione che la Scuola sia estranea alle dinamiche decisive, una percezione, più o meno consapevole, che spegne negli alunni l’automotivazione (che è la motivazione più efficace). Permanendo le circostanze demotivanti, a poco serve il contrasto alla dispersione affidato a motivatori di professione, personale pescato tra psicologi, pedagogisti e sociologi che, a volte, nelle classi, stanno come pesci fuor d’acqua. Tutti conosciamo certi comportamenti scolastici sintomatici della scarsa attesa che alunni e loro famiglie hanno nei confronti della Scuola: nessun cittadino accetta di buon grado di non potere fruire di un servizio perché l’addetto è assente ? Ma è ciò che avviene, a volte, nelle scuole quando si comunica l’assenza dell’insegnante. Nessun paziente tarocca i valori di un’analisi clinica ingannando il medico che deve valutare. Ma è ciò che non pochi alunni fanno, essendo poco interessati a raggiungere gli obiettivi scolastici. Mai, invece, si verificano assenze in massa degli iscritti alle scuole di danza; mai i piccoli atleti restano indifferenti alla propria performance sportiva; non lesina gli sforzi il ragazzo impegnato a rimodellare un proprio progetto, o a calcolare le opzioni per un suo deposito a interesse. Una specifica Educazione, volta a fare conoscere le opportunità di studio in correlazione alle attività lavorative può contribuire a prevenire abbandoni e dispersione dando il rinforzo motivazionale del “fine in vista”, agli studenti. L’evidenza che le attività scolastiche sono funzionali agli obiettivi e alle performance alle quali gli studenti tengono può suscitare energie psicologiche. Si tratterebbe di un’attività curricolare da impartire per due ore settimanali nella classe terminale della Scuola dell’obbligo, con lo scopo di prospettare agli studenti il quadro dei percorsi liceali, tecnici e professionali, indicando nello specifico le competenze e i saperi che forniscono e gli ambiti lavorativi verso cui le relative qualifiche canalizzano. Troppo di frequente accade che i giovani, pur titolari di lauree e master, siano esclusi di concorsi (e perfino da attività in stage) perché privi di un qualche titolo (attestato AutoCAD, o qualifica di catalogatore, o patente EIPASS, o CEFR linguistico, e via dicendo). NON HA SENSO CHE di queste necessità ci si debba accorgere quando si ha già una laurea in tasca, e che occorra correre a pagare questo o quell’ente di formazione, questo o quell’ateneo, per acquisire l’ennesima qualifica. E’ nella prima giovinezza che il ragazzo deve conoscere il panorama complessivo dei percorsi scolastici e formativi, delle competenze e qualifiche necessarie per le diverse opzioni di lavoro, di modo che possa progredire col portfolio delle proprie competenze e qualifiche, portfolio formalmente certificato (una volta per tutte) da chi ne ha l’autorità dallo Stato; l’attendibilità di questa documentazione dovrebbe evitare gli inutili ripetuti accertamenti successivi che, in occasione delle più svariate selezioni, sono fatte da valutatori non sempre qualificati, a volte raccogliticci o nominati a titolo fiduciario, e che procedono con strumenti, quali sono i test strutturati, aleatori.

 


Scuola: Aggiornamenti in progress – mercoledì 18 giugno 2014

° Celebrazioni italiane per la Giornata Mondiale 2014 (Word Food Day – GMA)
La nota della D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, la comunicazione
D’intesa con il MAE, il MIUR ha deciso che, nella giornata del 16 Ottobre prossimo, la attività didattiche delle scuole del Primo ciclo e del Secondo ciclo siano incentrate nelle tematiche relative all’agricoltura intensiva su piccola scala, con l’intento di aderire a quanto l’ONU ha programmato nell’ambito delle attività di questo 2014, proclamato Anno Internazionale dell’Agricoltura familiare. Il MIUR fornirà agli insegnanti materiali informativi in formato elettronico, e indicazioni inerenti ad attività ed eventi che programmerà. Una scheda di rilevazione è stata apprestata, per raccogliere informazioni dagli insegnanti, e potrà essere restituita all’indirizzo web del MAE: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

° A seguito di approfondita ricerca, è stata individuata una sindrome nella Scuola
I malati, neanche a dirlo, sono gli insegnanti. Chi se no ?
E’ la “Peter Pan”, la sindrome dei docenti che, eterni bambini, non vogliono riconvertirsi alla didattica digitale. La diagnosi viene da ‘Scuola 2.0, innovazione dei modelli didattici e nuove tecnologie per la scuola del futuro’, curato da Glocus. (Fonte: tutto scuola – 16 giugno 2014)

 

 

 

 

 

 

 


www.scuolaoggi.org
Tuttoscuola
www.orizzontescuola.it
La tecnica della scuola
www.governarelascuola.it [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.]
Tecnodid

L’unica certezza al momento è rappresentata dagli iscritti nelle Gae (graduatorie a esaurimento), che resta la graduatoria di reclutamento per il 50% delle cattedre disponibili e di precedenza per l'assegnazione delle supplenze.
frattali

1. Disputatio, sorta di “tenzone dialettica” sotto la supervisione del maestro. Quattro momenti:
1. Quaestio (problema posto dal maestro),
2. Respondeo (proposta di soluzione),
3. Sed contra (obiezione alla soluzione proposta),
4. Determinatio magistralis (soluzione del maestro).
esempio o exemplum (παράδειγμα), ovvero l'induzione retorica. L'esempio consiste nel ricorrere ad un fatto particolare, reale o inventato (ma sempre verisimile), che abbia affinità con l'oggetto dell'orazione, per poi generalizzarlo tramite induzione e giungere infine a conclusioni la cui validità è solo particolare. A questo tipo di prove sono ricollegabili l'argomento d'autorità, il modello,
• (ἐνθυμήμα), ovvero la deduzione retorica. Si tratta di un sillogismo basato su premesse non vere ma verisimili tre tipi:
o gli indizi sicuri (τεκμήρια), che possono essere verificati dai nostri sensi e sono quindi necessariamente veri e incontrovertibili (in questo caso l'entimema può coincidere con un sillogismo);
o fatti verisimili (εἰκότα), che vengono accettati dalla maggior parte delle persone perché stabiliti da una legge o dalla morale comune;
o i segni (σημεῖα), una cosa che può indurre a farne intendere un'altra: per esempio la presenza del sangue può richiamare alla mente un omicidio, anche se l'associazione non è necessaria (il sangue può essere stato versato per una semplice epistassi).
«luogo» (in greco τόπος, tópos, in latino locus) in retorica si intende un argomento ricorrente, organizzato in forme convenzionali e stereotipate a uso e consumo del retore. Il topos, nella sua convenzionalità, è infatti immediatamente riconoscibile da parte dell'uditore, e permette al retore di disporre di un elemento di sicuro effetto da utilizzare nelle orazioni.[
1. Disputatio, sorta di “tenzone dialettica” sotto la supervisione del maestro. Quattro momenti:
1. Quaestio (problema posto dal maestro),
2. Respondeo (proposta di soluzione),
3. Sed contra (obiezione alla soluzione proposta),
4. Determinatio magistralis (soluzione del maestro).
se si trattasse di una “quaestio” medievale saremmo di fronte ad una disputa ben strutturata: l’argomento (il quid), i termini della questione (explicatio terminorum), gli argomenti favorevoli e contrari (sententiae), la conclusione (dissertatio)

Miur-Cineca, nell'approntare la ripartizione delle pubblicazioni scientifiche, ha distinto chiaramente fra contributo in volume (capitolo o saggio), prefazione- postfazione, breve introduzione, voce, traduzione, recensione, scheda di catalogo mentre, per quanto riguarda il contributo in rivista, si distingue

 

 


narrazione argomentazione controfattuale

 

 

Devono darsi cura dell’effetto psicologico di onnipotenza che al bambino – nella fase particolare di sviluppo verso……………………………….
- possono derivare dalla strana natura della simulazione: il poter risolvere sempre e comunque i problemi, magari provando sempre d’accapo, senza fine. Riportiamo, di Longo: Questa propensione nasce dal desiderio, o dalla pretesa, di prevedere l’evoluzione dei fenomeni e di controllarne il corso mediante le nostre azioni e con gli strumenti mentali o tecnici della razionalità. Siamo psicologicamente preparati a costatare l’incidenza della contingenza e del caso, e di agire senza poter calcolare gli effetti delle nostre scelte ?
(Longo G.O., Informatica, cultura e apprendimento, in Iter, n.6, set-dic. 1999, pagg. 4-9)


° Istruzioni per la presentazione del modello b GRADUATORIE DI ISTITUTO TRIENNIO 2014/16. SCELTA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE. (SCADENZA: )
IL MODELLO B DI SCELTA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DOVRÀ ESSERE PRESENTATO CON LA MODALITÀ WEB DESCRITTA ALL’ART. 7 COMMA 8 DEL D.M. 353/2014

ART.7 COMMA 8 D.M. 353/2014
GLI ISCRITTI IN

 

 


° “

Da qualche tempo (quali, ad esempio, sono i test strutturati).

continua di abilitazioni, speclizzaione econcorsi, spesso fatti con metidiche risubili di controllo (i test, ad esempio, preparati sotto la supervisione di studiosi che, se eminenti non hanno il tempo di preparare i test e demandano il compito a loro collaboratori selezionati come ? Che hanno quali titoli ?). E come sono formate le commissioni concorsuali ? I commissari hanno titoli e competenze sempre superiori a quelli dei candidati ? La risposta possimao averla dalla recente abilitazone nazionale dei docenti universitari. Ed è stato così nei decenni passati. Io stesso, negli anni Ottanta, membro di commissione concorsuale, mi trovai, al concorso a cattedra di Psicologia sociale alcuni candidati in possesso della laurea in Socilogia conseguita a Trento… che certamente ne sapevano più di me.
Dunque le competenze che lo studente consegue dopo avere concluso gli studi decennali dell’obbligo scolastico, una volta formalizzate in portfolio non vanno valutate nuovamente. E’ lo Stato che le ha certificate. E il “docente certificatore” – personale selezionato, appartenente al livello conclusivo della carriera di insegnante, - firmerà, in porfolio, accanto alla connotazione del titolo rilasciato, e ne risponderà personalmente. E se si sospetta che nei diplomifici si regalino i titoli, si escludano le scuole paritarie dal compito di attribuire questi titoli successivi a qello conclusivo dellascuola dell’obbligo.

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