Scuola: Aggiornamenti in progress – giovedì 6 marzo 2014

° Erogazione finanziamenti per progetti delle Consulte Provinciali Studentesche e dei coordinamenti regionali delle CPS.
Nel sito del MIUR è pubblicata, a cura della D.G. per lo studente, l’Integrazione e la Comunicazione la tabella che riporta l’elenco dei Progetti delle Consulte, presentate ai sensi del bando emanato con Nota ministeriale dello scorso Maggio, approvati.
Com’è noto, nella Scuola, l’ordinamento della rappresentanza democratica prevede, a livello nazionale, che gli studenti siano organizzati nel «Forum nazionale delle associazioni studentesche»; a livello locale, sono rappresentati nella Consulta provinciale degli studenti, composta da membri elettivi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della provincia (D.P.R. 567/1996 e D.P.R. 156/1999).

° I maestri diplomati entro l’a.s.2001/2002: Nessuno potrà ripagarli del danno subìto
E’ doveroso dire che questo modo di amministrare poco ha di democratico, e che non è la prima volta che i decisori politici del MIUR, sordi alle tesi ragionevoli dei lavoratori e nella speranza che questi mollino, tirano dritto con provvedimenti privi di fondamento giuridico. La sconfitta più clamorosa, e non l’unica, dall’ANIEF l’hanno avuta sulla questione “pettine/coda” delle graduatorie dei docenti precari ma in quel caso, per tutelare decine di migliaia di colleghi, dovette pronunciarsi la Consulta.
Chiamata a esprimere parere consultivo su ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, lo scorso settembre, la seconda sezione del Consiglio di Stato ha stabilito che il diploma di scuola o di istituto magistrale conseguito entro l'a.s. 2001/2002 ha “ex lege” valore abilitante. Per effetto di questo parere, i maestri che hanno presentato ricorso saranno inseriti nella II fascia delle graduatorie di istituto. Da parecchio tempo, il nostro presidente, Marcello Pacifico, ha posto, e per primo, la questione del buon diritto di questa categoria di precari diplomatisi prima del 2001/02, ai quali negli ultimi cinque anni è stato negato di inserirsi nelle graduatorie permanenti, poi trasformate in GE: per l’errata interpretazione della norma, in circa 50 mila non più giovanissimi colleghi si vedono esclusi dalle graduatorie di II fascia d’istituto (riservate agli abilitati) e tenuti in terza fascia; di conseguenza, sono stati privati di chance lavorative alle quali hanno diritto. Adesso, il diritto riconosciuto dal C. di S. ai 220 ricorrenti dovrà essere esteso a tutti costoro, con sostanziale rimaneggiamento delle graduatorie. Sulla questione c’era già stata una pronuncia in sede U.E., che riconosceva il pieno valore abilitante di questi diplomati. Adesso sono trascorsi sei mesi dal parere della Consulta senza che il MIUR abbia attivato le contromisure necessarie a prevenire ulteriori danni a questi diplomati-abilitati. E’ lecito, pertanto, chiedersi se al MIUR dormano o siano inerti o siano indolenti o si nascondano alle proprie responsabilità. In tutti i casi, occorrerebbe studiare seriamente come fare pagare i danni, non all’erario, in solidum ai decisori politici e amministrativi che vengono meno così clamorosamente alle proprie funzioni. Quando l’ANIEF auspica un rinnovamento della politica scolastica, intende che si scelgano persone non solo esperte in materia di Scuola ma anche sensibili al diritto; occorre, infatti, che la presa delle decisioni politiche rispetti l’equilibrio democratico tra i poteri: se l’Amministrazione disconosce il buon diritto dei cittadini crea squilibrio tra i poteri istituzionali, e se nicchia dinanzi alle sentenze giudiziarie, lede i diritti dei cittadini. A questi colleghi, i cui diritti sono stati calpestati da governanti insulsi, il danno non potrà mai essere ristorato, perché indietro nel tempo non si torna, e chi è stato gravato sotto il peso dell’ingiustizia, questa soma se la porterà sempre. Vogliamo dirigenti politici leali, sensibili culturalmente e pronti alle regole della democrazia. Finché questo non sarà, l’ANIEF dovrà continuare sulla strada fin qui percorsa della difesa giudiziaria del personale della scuola.
Doverosamente segnaliamo che il M5S si è mosso sul piano parlamentare denunciando come “incomprensibile”, il comportamento tenuto da Miur ed evidenziandone un ulteriore effetto: “Ora per migliaia di aspiranti maestri con quel diploma non ha più senso frequentare i Pas… Il ministero dell’Istruzione, infatti, aveva l’obbligo, una volta uscita la sentenza, di dare ad essa la massima pubblicità e di produrre atti conformi nell’arco massimo di 30 giorni. Inoltre in base alla Legge Brunetta (69 del 2009), è previsto che il parere del Consiglio di Stato sia vincolante… Con il pronunciamento della Consulta è stato dunque sciolto un altro groviglio burocratico-economico in quanto diventa superflua, se non addirittura ridondante, la partecipazione ai Pas, dal momento che i docenti”. Siamo d’accordo, e riteniamo che M5S sia al corrente che l’ANIEF aveva posto il problema per prima e solitaria.

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