Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì 21 gennaio 2014

° Endorsement?
Si parla insistentemente dell’imminente bando per la partenza del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi; avranno una graduatoria nazionale, di ammissione, per consentire il transito degli idonei in atenei e istituzioni in cui residuano posti.
E’ imminente la seconda infornata di abilitazioni, e qualche insegnante è confortato dalla notizia che i sacrifici (tempo e denaro) che farà frequentando i corsi universitari potranno essere prontamente spendibili nelle graduatorie di istituto. Todos Caballeros, dunque; ma le prospettive di lavoro ? Di lavoro, intendo, per i futuri insegnanti (non di lavoro per i docenti dei corsi universitari). La scuola, con i suoi settecento mila docenti si sta rivelando il mammellone da cui gli atenei, in tempi di freddezza delle matricole universitarie, suggono nettare. Qualcuno ha calcolato quanto le famiglie stanno spendendo, in questo turbine di corsi di specializzazione, di qualifica, nei corsi-concorsi ecc… A occhio e croce, penso si raggiunga una cifra che compensa i tagli all’Università fatti dai governi recenti: piano perfetto, che postula la sensibilità per le fortune degli atenei che può avere un rettore universitario. Anzi due rettori. Intanto i nostri giovani, plurilaureati e onusti di titoli culturali (master, dottorati, corsi professionali) – che uno come me, formatosi 40 anni addietro, e giunto in cattedra a 23 anni con la semplice laurea, si dovrebbe andare a nascondere –, il lavoro lo vedono con il binocolo. OrizzonteScuola riporta (18 gennaio 2014) il testo di un comunicato con il quale la ministro Carrozza informa di avere predisposto il decreto ministeriale che modifica in parte l’attuale Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti. La novità maggiore, quella che dovrebbe confortare gli aspiranti alla prossima tornata di TFA, è questa: chi conseguirà l’abilitazione potrà farla valere nelle graduatorie di istituto, di anno in anno, senza attendere la scadenza dell’aggiornamento triennale. “Il titolo garantirà una ‘corsia preferenziale’ per l’attribuzione delle supplenze brevi all’interno della terza fascia”: Parole melodiose che fanno sobbalzare i cuori dei nostri giovani abilitati, ai quali sembra di intravedere già la Eden. Raccomandiamo di mettere la testa in un secchio d’acqua, perché il decreto deve ancora passare per i ministeri co-interessati e per il Consiglio di Stato. Quando sarà legge, sarà già il tempo della ordinanza incarichi e supplenze 2014-2017. Dunque, tutto è consegnato al futuro; un futuro per il quale l’ANIEF sta provando – con l’aiuto dell’U.E. - a creare uno spazio sufficientemente largo per accogliere questi lavoratori. Una notizia, questa davvero subito spendibile, è che l’anno scolastico 2012/2013 sarà valido per la maturazione dei 3 anni di servizio necessari per poter essere ammessi ai Pas.

 

° Il Ministro Carrozza ad Auschwitz con gli studenti
Lo comunica l’ufficio stampa del MIUR
Il Ministro Maria Chiara Carrozza, insieme al Presidente del Senato Pietro Grasso e al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna si è recata domenica scorsa, insieme a una delegazione di oltre cento studenti in Polonia per rendere omaggio alle vittime dell’ex ghetto ebraico di Cracovia e del campo di sterminio di Birkenau.

 

° Gli altri step della riforma previdenziale del 2011
Questo 2014 porta criteri restrittivi per le donne che vorrebbero andare in pensione. Ai “quota 96” della scuola li ha portati da tempo ma gli interessati non si rassegnano
Dal prossimo marzo non varrà più, per le lavoratrici, la possibilità di andare in pensione a 58 anni, con 35 anni di contributi, con la decurtazione (intorno al 15% mediamente) connessa al criterio interamente contributivo del calcolo. Dal prossimo settembre non varrà più, per le lavoratrici, la possibilità di andare in pensione, con le medesime modalità, a 57 anni. Resta una speranza, perché la commissione Lavoro del Senato ha chiesto al Governo di rivedere la situazione. E di rivedere la situazione è stato chiesto, dal PD al Governo, anche per la situazione dei “quota 96”, una delle peggiori prodotte dalla draconiana gestione della Fornero. Draconiana e “frettolosa” (fa notare Luca Cifoni) perché: “Quando nell’autunno del 2011 vennero approvate le nuove regole, molti docenti avevano già fatto domanda per andare in pensione alla fine dell’anno scolastico: nel corso del 2012 avrebbero raggiunto i 61 anni di età e 35 di contributi, oppure rispettivamente 60 e 36, cioè appunto la “quota 96” richiesta per l’accesso alla pensione di anzianità. La riforma ha però stabilito che questa possibilità non era più valida, indistintamente, in caso di maturazione dei requisiti dopo lo spartiacque del 31 dicembre. Anche per chi lavorava nella scuola quindi la data dell’uscita del lavoro era spostata in avanti di alcuni anni”. Come rimediare, se la Ragioneria generale dello Stato è ferma nel giudicare non adeguate le coperture finanziarie proposte.
(Fonte: Luca Cifoni - Il Messaggero - 19 gennaio 2014)

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