Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì 8 agosto 2013

° I testi scolastici in formato PDF (o analoghi) di sola lettura, e gli obsoleti CD o DVD allegati al testo adozionale cartaceo non costituiscono “veri” libri digitali
E’ una sottolineatura sulla quale l’ANIEF ha spesso insistito. La dichiarazione del Sottosegretario Toccafondi ci segnala che anche i vertici del MIUR lo sanno.
Toccafondi lamenta che, a differenza che in altri Paesi nei quali si fa a gara tra editori per introdurre nelle scuole il sistema dei libri digitali, in Italia c’è una guerra avversa, nei tribunali. Ora, il MIUR è in difficoltà per applicare il decreto 209 del 26 marzo 2013. Il sottosegretario: “Quello che non è affatto chiaro è capire se questo Paese creda o meno alla possibilità che i propri ragazzi possano andare a scuola con un Tablet, uno Smartphone o un PC. Basta zaini pesantissimi o libri da ricomprare costantemente perché cambia l’impaginazione. …Potremmo mai pensare di arrivare a questo nel nostro paese? Io penso e spero di si. Ma molta strada c’è da fare e non inizia certo solo con un decreto che fa marcia indietro”(www.chefuturo, 6 agosto 2013). Lo scorso anno abbiamo riportato la posizione espressa, su questo tema, da Emanuele Fidora, dal marzo 2012 direttore generale dell’Ufficio Studi, statistica e sistemi informativi del MIUR: “Ci stiamo attrezzando da anni per fornire alle scuole gli strumenti per un cambiamento della didattica… creare ambienti di apprendimento nuovi e innovativi, trasformazione dei modelli, dell’organizzazione e dell’utilizzo di nuovi contenuti e strumenti…. l’aula diventa un laboratorio i cui confini possono trascendere la fisicità delle pareti… Si potrebbero utilizzare tablet poco reclamizzati ed economici, e magari qualche smartphone. La nostra ambizione è quella di capovolgere il concetto di scuola…. Il ragazzo seguendo le lezioni dei docenti studierà a casa per poi verificare in classe quanto ha appreso. I docenti potrebbero creare profili twitter, blog didattici… Stiamo incoraggiando la ricerca nel campo della editoria digitale… vogliamo arrivare a testi digitali di II e III generazione, con i quali non solo lo studente potrà trovare il link per accedere a contenuti da internet, con le lezioni scaricabili dai siti delle principali università ma potrà anche creare un proprio avatar… il Ministero ha bandito gare da 150 mila euro per progettare nuovi strumenti… La Cyber-Classe”. Ricapitoliamo la nostra idea sui testi scolastici. L’adottabilità esclusiva di testi reperibili on line o corredati con supporto digitale è stata largamente preventivata ma essendo stati modificati i tetti di spesa, gli editori di testi scolastici si sono appellati alla magistratura. Legittimamente. Dobbiamo però sottolineare che poco hanno fatto per riconvertire le strategie editoriali - avrebbero dovuto spendere di più per gli autori affiancando loro esperti informatici, allo scopo di mettere a disposizione delle scuole un corredo didattico strumentale interattivo (alla maniera, offerta nei siti wiki, degli ipertesti ai quali ogni utilizzatore possa dare il proprio apporto di “costruzione” di un sapere condiviso. Comprendiamo che questo obiettivo crei problemi agli editori, e auspichiamo che l’adozione dei testi digitali passi dal vaglio dei Collegi dei docenti, a norma del DPR 275/1999 (“La scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, sono coerenti con il Piano dell'offerta formativa di cui all'articolo 3 e sono attuate con criteri di trasparenza e tempestività. Esse favoriscono l'introduzione e l'utilizzazione di tecnologie innovative”). Resta l’urgenza, per la Scuola e per l’Editoria, di corrispondere alla metamorfosi dei processi cognitivi nei nativi digitali: I blog, i motori di ricerca, la lavagne multimediali, i tablet, il software didattico, i servizi web hanno affinato l’"intelligenza simultanea" degli studenti rendendoli inclini all’intuizione iconica dei concetti e al pensiero analogico-sistemico. Questa è una generazione di studenti che percepisce in modo simultaneo, non sequenziale, le molteplici correlazioni e le intersezioni logico-spaziali di concetti che rappresentano iconicamente in forma analogico-sistemica e mediante codici molteplici. Alcuni studiosi segnalano che il Costruttivismo (A. Calvani, Costruttivismo, progettazione didattica e tecnologie) e la teoria dello «sviluppo sociale» di Vygotsky (B. Cricchio, La didattica con la LIM) possono fungere da basi teoriche ai processi di formazione in rete e ai processi di apprendimento collaborativo imperniati sulle TIC. In quest’ottica, l’editoria digitale dovrà dare un contributo al rinnovamento della didattica favorendo – ha scritto Barbara Cricchio - una “mixed reality in cui digitale, virtuale e creatività convivano, attraverso modalità di scrittura che non sono più semplici riproduzioni, bensì fondamentalmente forme di visualizzazione del pensiero che, attraverso immagini manipolabili, ibridabili, clonabili, divengono parte di un insieme plurisensoriale accattivante…. innescando dinamiche di insegnamento/apprendimento efficaci, ottimizzando i processi di fruizione per mezzo del canale tecnologico e offrendo, nel contempo, la possibilità di editare i materiali prodotti in classe…”; l’editoria dovrà potere offrire agli studenti e agli insegnanti “la possibilità di costruire la propria idea all’interno di uno spazio di scrittura aperto e condiviso, in cui il sapere … diviene un costrutto personale che si realizza attraverso ragionamento, negoziazione di significati, cooperazione attiva in classe”.

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