Scuola: Aggiornamenti in progress - lunedì, 17 settembre 2012

° Anagrafe edilizia scolastica e classificazione sismica
Luci e ombre dell’edilizia scolastica, nei dati pubblicati nel sito del MIUR
Un dato resta evidente dalle informazioni disponibili sul periodo di costruzione degli edifici, secondo cui il 4% di essi è stato costruito prima del 1900. E la maggior parte, il 44% delle scuole, in un periodo che va dal 1961 al 1980. Una eredità, questa, che incide e assume un significato per i diversi aspetti sui quali l’anagrafe dell’edilizia scolastica pone l’attenzione, in particolare per quanto riguarda il rischio sismico e le normative antincendio…. Ed è proprio su questi due fronti che si concentra, in particolare, il piano che il Miur intende varare a breve. Il piano del Miur prevede un investimento di 680 milioni di euro (risorse europee) per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili scolastici delle Regioni appartenenti all’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). In particolare, saranno realizzati interventi in 1.565 scuole così articolati: in Calabria 111,6 milioni di euro per interventi in 257 scuole, in Campania 273,5 milioni per 625 scuole, in Puglia 51,6 milioni di euro per 121 scuole, in Sicilia 244,3 milioni di euro per 562 scuole. Il progetto di riqualificazione vede coinvolto il Ministero su più fronti: da una parte, così come previsto dall’art. 53 del decreto semplificazioni, sono in via di predisposizione, da parte di una commissione, le linee guida in materia di edilizia scolastica, con particolare riferimento all’architettura interna delle scuole corrispondente ai processi di innovazione in atto (Agenda Digitale Italiana). Dall’altra parte, dal punto di vista operativo, il Miur - in collaborazione con Regioni ed Enti locali quali proprietari degli immobili e soggetti istituzionalmente competenti in materia - intende promuovere la costituzione, a livello territoriale, di fondi immobiliari.

° A che gioco giochiamo? Al gioco dell’oca
Nel giro precedente la Gelmini ha fatto economie travestite da “riforme”, e ora siamo di nuovo al punto di partenza: al piano Berlinguer di riduzione dell’offerta formativa.
“Ridurre di un anno il percorso scolastico per consentire ai nostri studenti di diplomarsi a 18 anni anziché a 19, così come avviene in molti paesi europei, mettendoli in grado di confrontarsi ad armi pari con i loro coetanei di altre nazioni. È l'obiettivo a cui sta lavorando il ministro Profumo. Secondo quanto l'agenzia Dire è in grado di rivelare, a Viale Trastevere e' stata attivata una commissione di esperti voluta dal ministro e formata da docenti, esperti, dirigenti scolastici e del ministero, una decina di persone in tutto, che si sono riunite per la prima volta questa settimana. A loro il compito di preparare, entro dicembre, un progetto da sottoporre al ministro che, se lo condividerà o lo considererà valido, lo porterà in Consiglio dei ministri. A gennaio, sul suo blog, il sottosegretario Rossi Doria si era espresso in modo favorevole. Ma da Viale Trastevere avevano precisato che sulla riduzione del percorso scolastico esisteva solo un dossier aperto già dai tempi dell'ex ministro Luigi Berlinguer che non era fra le priorità. Ora il tema sembra diventato più urgente nell'agenda di Profumo, che guarda con forza all'Europa”. (Agenzia DIRE, 14.09.12)
Con il solito argomento della osservazione comparativa (quando conviene !) con le scuole degli altri Stati europei, il riordino berlingueriano dei cicli contemplava il taglio di un dodicesimo di spesa per l’istruzione accorpando, in un “primo ciclo”, i cinque anni delle elementari con i tre delle scuole medie: 5+3 avrebbe fatto 7, e ricordiamo ancora i tragicomici grafici delle proiezioni di assorbimento della classe in più. Berlinguer ci rimise le penne (e tutto il suo schieramento politico deve averne avuto qualche danno elettorale) sicché, molto più accorta, la Moratti, il “primo ciclo” lo ha soltanto denominato tale. La riforma la ha poi fatta la Gelmini, con la faccia di quella che non ci colpa: perché togliere una classe su tredici ? Basta togliere un tot di offerta formativa in ogni classe ! Totale: il MIUR ha risparmiato 120mila posti in organico (più di un tredicesimo) senza bisogno di montare il berlingueriano circo Barnum. Pic indolor, insomma, e il ministro Profumo non lo ha sentito (pensa che la riduzione dell’offerta formativa sia ancora da fare). Chiariamo: chi nutre questi progetti è convinto, a livello subliminale, che serva poca scuola. Idea legittima, ma deprimente per un ministro dell’istruzione.

° Suggerimenti operativi ai presidi, dalla ANP
Nel sito dell’Associazione Nazionale Presidi, www.anp.it/usr

Vi si può leggere un documentato commento alle disposizioni (una quindicina di passaggi del decreto sulla spending review) che avranno effetti sul funzionamento delle istituzioni scolastiche. Tra le più rilevanti, quelle in materia di funzioni superiori e vicarie (ANP consiglia di potenziare le funzioni dei collaboratori dei dd.ss. anche mediante un adeguato riconoscimento economico), e il sistema delle relazioni sindacali in materia di rapporti di lavoro.

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