Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì, 30 agosto 2012

° Il concorso a cattedre che sarà bandito il prossimo 24 settembre.
Aspettando il bando, si può ricavare qualche informazione dalle dichiarazioni fatte del ministro Profumo alla Festa Democratica di Reggio Emilia.
Il ministro ha dettagliato, leggendole, le caratteristiche di chi potrà partecipare alle prove: gli abilitati; per i posti nella scuola primaria, chi ha titoli di studio conseguiti al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell'istituto magistrale, iniziati entro l'a.s. 1997-1998 o comunque conseguiti entro l'a.s. 2001-2002; per i posti della scuola dell'infanzia, chi è in possesso del titolo di studio conseguito al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali della scuola magistrale ovvero dei corsi quadriennale o quinquennale sperimentale dell'istituto magistrale, iniziati entro l'a.s. 1997-1998 o comunque conseguiti entro l'a.s. 2001-2002; per le cattedre nelle scuole medie e superiori, chi alla data di entrata in vigore del D.I. 24 novembre 1998, n.460 era già in possesso di un titolo di laurea o di un titolo di diploma conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli ISEF, che alla stessa data di entrata in vigore del suddetto decreto consentivano l'ammissione ai concorsi ordinari, o coloro che abbiano conseguito quei titoli entro l'anno accademico 2001-2002, se si tratta di corso di studi quadriennale o inferiore; entro l'anno accademico 2002-2003, se si tratta di corso di studi quinquennale; entro l'anno accademico 2003-2004, se si tratta di corso di studi esennale. L’intervento del Ministro può risultare particolarmente utile a coloro che vorranno candidarsi al concorso, per orientarli nella preparazione alle prove preselettive (che saranno i soliti quiz a risposte multiple, perché non si vuol capire che esistono altri tipi di prove strutturate a risposta chiusa, di più facile e sicura preparazione). Il ministro ha detto che il profillo professionale che si andrà a verificare è quello di una "persona in grado di mantenere un filo logico" nei suoi interventi (e, se no, non solo non potrebbe andare in cattedra ma dovrebbe essere assistita), di "interpretare un testo" e con "competenze di tipo informatico" e "linguistico" (dunque lingua italiana e, con ogni probabilità, una lingua straniera). Sembra, quindi, che i test preselettivi (che saranno uguali per tutte le classi di concorso) non avranno carattere disciplinare. Su ItaliaOggi, Alessandra Ricciardi spiega: i quiz avranno “l'obiettivo di indagare le attitudini trasversali dei candidati più che le competenze specifiche”, e aggiunge: “ Novità sono attese per la prova orale, con l'inserimento della simulazione di una lezione per verificare l'abilità didattica, e per la valutazione dei titoli che danno punteggio”.

° “Falsi invalidi” e taglio delle provvidenze agli invalidi civili
Superando.it riporta l’analisi che M.T.Bressi fa dell’attuale politica INPS. Alcuni passi.
Secondo l’organizzazione Cittadinanzattiva, che da tempo si occupa del problema, dietro ai “proclami” rilanciati anche recentemente dall’INPS, che parla di «migliaia di falsi invalidi smascherati», c’è in realtà un drastico e cieco taglio delle provvidenze economiche e anche innumerevoli sprechi. Vediamo quali. È sempre più allarmante il quadro relativo al mancato riconoscimento dei diritti per gli invalidi civili e sale in modo costante la voce legata all’esito dell’accertamento sanitario, ritenuto dai Cittadini inadeguato alle loro reali condizioni: dal 35,3% del 2010 al 37,8% del 2011 fino al 38,1% nei primi 6 mesi del 2012. Questi, in estrema sintesi, alcuni dei principali dati emersi da una prima analisi parziale delle segnalazioni relative all’anno in corso, nell’ambito della campagna lanciata nel 2011 da Cittadinanzattiva, con il nome di Sono un VIP (Very Invalid People)… (Fonte: http://www.superando.it – 24.08.2012)

° L’UAAR polemizza nei confronti della politica scolastica della Regione Veneto
Riportiamo passi della nota: “Veneto, assessore regionale non vuole nuovi insegnanti nelle scuole statali: danneggerebbero quelle cattoliche”.
Per l’ennesima volta si palesano i frutti marci delle politiche condotte in nome della sussidia-rietà. … Le prese di posizione dell’assessore Sernagiotto sono eversive, e la sussidiarietà nel campo dell’istruzione, che tanto piace anche al nostro premier, non è altro che la svendita della scuola statale…. Remo Sernagiotto, assessore ai servizi sociali della giunta regionale veneta, amministrata dal centrodestra, ha avuto un’altra idea… “l’assegnazione di un numero consistente di insegnanti alle scuole, anche a quelle dell’infanzia statali”, rappresenterebbe “una scelta che non va verso una buona amministrazione”… Perché le scuole dell’infanzia paritarie, in Veneto, “sono il 68% del totale”… Rafforzare la scuola pubblica significa, per Sernagiotto, “rischiare di portarle alla chiusura”. (Fonte:http://www.uaar.it/news/2012/08/24)
 

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