Scuola: Aggiornamenti in progress - mercoledì, 25 luglio 2012

° Sessione straordinaria degli Esami di stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria di II grado. A.s. 2011-2012
Riportiamo, in parte, il D.M. n. 64 del 20 luglio 2012 - D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica.
“Art. 1.1. La sessione straordinaria degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d'istruzione secondaria di secondo grado, per l'anno scolastico 2011-2012, si svolge secondo il seguente diario: • prima prova scritta: mercoledì 12 settembre 2012; • seconda prova scritta: giovedì 13 settembre 2012 e, per i licei artistici e gli istituti d'arte, con prosecuzione secondo i tempi e le modalità fissati per la sessione ordinaria; • terza prova scritta: lunedì 17 settembre 2012, secondo i tempi previsti per la sessione ordinaria; • per i licei artistici e gli istituti d'arte, la terza prova scritta si svolge al termine della seconda prova scritta; • quarta prova scritta: giovedì 20 settembre 2012; • inizio dei colloqui: dopo la correzione e la valutazione degli elaborati delle prove scritte. Art. 2.1. Per i candidati che non devono sostenere la prima prova scritta, l'esame ha luogo nei giorni di giovedì 13 e lunedì 17 settembre 2012. 2. Per i candidati che non devono sostenere le prime due prove scritte, la III prova è fissata per mercoledì 12 settembre 2012. 3. Per i candidati che non devono sostenere alcuna prova scritta, il colloquio ha luogo mercoledì 12 settembre 2012….

° Non si diano all’INVALSI funzioni, ufficiali o ufficiose, di valutazione didattica
Questa è una nostra tradizionale richiesta; vediamo che adesso ha nuovi sostenitori nel mondo della scuola, e che sembrerebbe fare breccia anche dentro l’INVALSI.
L’Anief ha sempre auspicato che cessi la diffidenza tra scuole e Invalsi, e che si collabori, ma perché ciò sia possibile occorre che si tolga alle prove INVALSI la funzione di concorrere alla valutazione degli studenti: la valutazione è una attività complessa, tutta interna alla didattica, e non può farsi a distanza, da sconosciuti. Calate dall’alto sulle scuole, pensate al di fuori della programmazione didattica, le prove INVALSI contraddicono gli assiomi stessi della docimologia e l’autonomia didattica stessa dei collegi dei docenti. Se si continua con le attuali regole, c’è il rischio che gli insegnanti adeguino la didattica agli obiettivi contenuti dei test INVALSI, anziché programmarla sulla base della propria professionalità e delle Indicazioni nazionali. Insomma, l’INVALSI come una sorta di Grande fratello che surroga le funzioni educative dei docenti. Inconcepibile. Riportiamo, da Tuttoscuola, alcuni passaggi di una interessate nota.
Dove va l’Invalsi?. Con il Rapporto 2012 l’Invalsi ha senza dubbio dato una dimostrazione di efficienza tecnica, ma l’Istituto sembra muoversi tuttora in un contesto di non ben definito ruolo politico perché non è stata mai chiarita fino in fondo la natura del suo rapporto con il Ministero e con il mondo della scuola, in particolare con gli insegnanti, cui compete la valutazione didattica… Di questo argomento, e del tormentato percorso che ha portato alla costituzione del Servizio nazionale di valutazione, parla un ampio servizio di Orazio Niceforo… , nel numero di giugno di Tuttoscuola. Va evitato, sostiene Niceforo a conclusione di una articolata analisi, “il rischio che gli insegnanti percepiscano l’Invalsi come un soggetto che condiziona la loro libertà di insegnamento costringendoli a piegare la didattica all’esigenza di far ottenere buoni risultati ai loro studenti in occasione dei test (teaching to the test). Misurare sistemi non è valutare persone: va evitato il rischio di una deriva tecnocratica che faccia delle misurazioni effettuate dall’Invalsi una sorta di variabile indipendente capace di influire in modo determinante sulla valutazione dei docenti, fino a sostituirla: una auctoritas potente e lontana, da temere più che da rispettare”. Di questo sembrano peraltro rendersi conto gli attuali responsabili dell’Invalsi, che di fronte alle molte critiche avanzate nei confronti dei test hanno ribadito anche in quest’ultima occasione che il loro compito è quello di fornire dati, che altri - i decisori politici e amministrativi e gli stessi docenti - potranno interpretare per ricavarne le valutazioni e le decisioni di loro competenza.
(Fonte: TuttoscuolaNews - n. 547, 23 luglio 2012)

° Il CNPI chiede al MIUR di ampliare il diritto di accesso ai TFA “speciali”
Si chiede di ammettere chi ha prestato servizio nei corsi di formazione professionale, e chi ha insegnato su classi di concorso diverse da quella per la quale vuole abilitarsi. La bozza di testo per introdurre i tirocini riservati ai precari è ora al vaglio del CUN e passerà, poi, al vaglio della Corte dei Conti. Il bando dovrebbe uscire a fine anno.
In CNPI chiede al MIUR che i Tfa “speciali” siano aperti anche a chi ha maturato un triennio di supplenze annuali d'insegnamento su classi di concorso non corrispondenti a quella per cui chiede di abilitarsi né rientranti nel corrispondente ambito disciplinare; dovrebbero essere ritenute valide anche supplenze su più classi di concorso. Verrebbero ammessi anche i docenti che hanno maturato (a partire dall’a.s.2008/2009) un triennio di supplenza nei centri di Formazione professionale. Resterebbero, come vincoli: che il servizio sia stato coerente con il titolo di studio posseduto, e che in uno stesso anno i 180 giorni siano stati svolti in un'unica disciplina.
(Fonte: Alessandro Giuliani - La tecnica della scuola - 25 luglio 2012, n.24)
 

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