Scuola: Aggiornamenti in progress - venerdì, 6 luglio 2012

° Alla Conferenza Unificata Stato-Regioni, accordo sulle reciproche competenze nel settore istruzione
Le modifiche del Titolo V Parte II Cost. apportate con la legge costituzionale n.3 del 18 ottobre 2001 hanno prodotto incertezze interpretative (e contenzioso, per la duplicazione di alcune funzioni); l’imminente accordo dovrebbe fare chiarezza.
Lo scorso 28 giugno, il ministro dell’istruzione e i vertici della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni hanno presentato ai sindacati la bozza 'Finalità, tempi e modalità di attuazione del Titolo V della Costituzione in materia di istruzione' predisposta da Governo, Regioni e Province autonome, e che costituisce un’avanzata ipotesi di accordo attuativo del Titolo V Cost. Leggiamo su TuttoscuolaNEWS n. 544 del 2 luglio 2012: “La versione quasi definitiva della bozza contiene anche una roadmap cui dovranno lavorare in concreto il Miur, il Mef e le Regioni. Secondo l’ipotesi di timing stabilito, l’Accordo dovrà essere attuato entro il 30 giugno 2013 con la presentazione di un disegno di legge di riassetto della normativa statale in materia d’istruzione, per chiarire definitivamente ruoli e funzioni tra i vari soggetti istituzionali ed anche tra le autonomie territoriali (province e comuni) e le autonomie funzionali (istituzioni scolastiche)”. Tuttoscuola segnala, altresì, il disappunto dell’ANCI che - inspiegabilmente, se consideriamo il ruolo che i comuni hanno in materia di edilizia scolastica, di diritto allo studio, di fornitura dei libri di testo ecc… - non è stato coinvolto nelle fasi recenti delle consultazioni. Scrivendo su ItaliaOggi (3 luglio), Alessandra Ricciardi si sofferma sui più ampi poteri che, con il Federalismo scolastico, verranno riconosciuti alle regioni: “Una volta definito il contingente di docenti e di ausiliari e amministrativi a cui hanno diritto le singole regioni sulla scorta di principi generali e nell'ambito dei limiti della finanza nazionale, come poi il personale è assegnato alle scuole, come si gestisce la mobilità e quali istituti vanno accorpati o mantenuti in vita, questo sarà la regione a deciderlo… A queste, prevede l'accordo, saranno trasferite anche le relative risorse finanziarie e umane: in ballo circa 4 mila lavoratori del ministero che ad oggi sono in servizio presso uffici scolastici provinciali e regionali e che potrebbero essere trasferiti alle dipendenze delle regioni…, con la relativa soppressione degli uffici territoriali del ministero; operazione che sarebbe ben vista anche in termini di spending review. Modifiche sono annunciate infine sul fronte contrattuale: ferma restando la competenza dello stato in materia di ordinamento del rapporto di lavoro del personale della scuola, sarà valorizzato il livello regionale. Con regole dunque diverse da regione a regione. E poi, tra gli allegati all'intesa, si prevede la possibilità di sperimentare «nuovi modelli organizzativi e forme avanzate di autonomia», che potrebbero anche riguardare il reclutamento dei docenti. Il processo è avviato e andrà ultimato entro giugno 2013”.

° Promozione e potenziamento delle istituzioni impegnate nella diffusione della cultura scientifica e tecnologica
Nel sito istituzionale, si legge il Decreto Direttoriale 26 giugno 2012 n.369, del Dipartimento per l'università, alta formazione artistica, musicale-coreutica e ricerca.

Il decreto reca: “Regole e modalità per la presentazione delle domande finalizzate alla concessione dei contributi previsti dalla legge 6 del 10 gennaio 2000”.

° L’industria reclama tecnici specializzati, e la scuola ha cominciato a organizzarsi
Dalla gestione del ministro Fioroni in poi, il MIUR ha profuso impegno crescente per favorire sinergie tra formazione e mercato del lavoro. Il settore che si prospetta in incremento (+1.5%) nel prossimo a.s.s2012/13 è quello degli istituti professionali; in Emilia c’è il boom degli istituti tecnici (+5.3%). Ecco i numeri dell’a.s. in corso.

Istruzione tecnica: 910mila studenti (32.2% degli studenti della secondaria superiore);
Istruzione professionale: 543mila studenti (18.8% degli studenti della secondaria superiore);
Istruzione e formazione professionale, qualifiche: 248mila studenti (circa l’8%, tra 14 e 17 anni);
Istruzione e formazione professionale, diplomi dei corsi quadriennali: 7.400 iscritti;
Its. 77 corsi biennali attivati, con oltre 2mila studenti frequentanti il primo anno.
Il dato relativo agli Ifts (corsi annuali) è fermo a parecchi anni addietro (indagine Isfol).
(Fonte: La tecnica della scuola, 1 luglio n.22)

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