Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì, 3 maggio 2012

° Si approssimano le prove SNV 2012, e si leva forte la protesta nella Scuola
In prima linea contro i test Invalsi, i Cobas hanno indetto uno sciopero nei giorni di somministrazione. L'Unione studenti invita a riconsegnare i fogli in bianco. L’ANIEF è contraria ai test nell’esame conclusivo del I ciclo (sono un corpo estraneo), e anche la Flc-Cgil ne chiede l’abolizione. Tuttoscuola, invece, ha raccolto pareri favorevoli. La FGU-Gilda polemizza per la imposizione agli insegnanti di tabulare l’esito dei test.

I Cobas hanno confermato lo sciopero nei giorni in cui le scuole dovranno somministrare i test (il 9 nella scuola dell’infanzia e primaria; il 10 nella secondaria di I grado; il 16 nel II grado). Sorprende l’esito di un sondaggio organizzato da Tuttoscuola: “Prevalgono i favorevoli “Il quesito… riguardava l’opportunità di eliminare il test Invalsi dall’esame conclusivo del primo ciclo, visto che a giudizio di molti il ‘peso’ di questa prova sul voto finale risulta eccessivo soprattutto rispetto a quello assegnato al voto di ammissione…. La maggioranza si è dichiarata favorevole non solo a mantenerli nell’esame di licenza ma a prevederne l’uso sistematico anche agli altri livelli di scuola”. Le prove nelle scuole statali e nelle paritarie saranno queste: 9 Maggio: prova di preliminare di lettura (decodifica strumentale) della durata di due minuti per la II primaria e prova di Italiano per la II e V primaria; 10 Maggio prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per la classe I della scuola secondaria di primo grado; 11 maggio: prova di Matematica per la II e V primaria e Questionario studente per la V primaria; 16 maggio: prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per la classe II della scuola secondaria di secondo grado (la rilevazione che si effettua in tutti i Paesi U.E., sugli alunni al termine dell’obbligo). Per la classe III della scuola secondaria di I grado si terrà conto della valutazione degli apprendimenti che si effettua nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del I ciclo di istruzione. La valutazione esterna degli studenti, effettuata dall’INVALSI mediante le rilevazioni nazionali su conoscenze e abilità degli studenti attua, per l’anno in corso, la direttiva n. 88 del 03/10/2011. L’Anief auspica che al più presto cessi il rapporto conflittuale tra scuole e Invalsi, e si collabori. Il problema è che le prove INVALSI, calando dall’alto sulle scuole, pensate al di fuori della programmazione didattica, contraddicono l’autonomia scolastica e la stessa docimologia, sicché è concreto il rischio di un negativo effetto di retroazione: il rischio che le scuole si adeguino, di fatto, agli obiettivi contenuti nei test anziché a quelli delle Indicazioni nazionali. Lo stop alla belligeranza è da venire; suscita un certo interesse la previsione (contenuta nel ddl Aprea e altri, che è all’esame della VII Commissione della Camera, in sede deliberante) di “Nuclei di autovalutazione del funzionamento dell'istituto” da costituirsi, in seno alle scuole, “in raccordo con l'Invalsi”, e nei quali vi sia almeno un soggetto esterno (individuato dal Consiglio dell'autonomia) e almeno un rappresentante delle famiglie. Altra richiesta dell’Anief è che si tengano bene separati valutazione esterna degli studenti e valutazione di sistema (meglio ancora se li si affidano a valutatori differenti). Quanto, poi, alla valutazione degli insegnanti (anche a fini premiali, ed eventualmente di sviluppo di carriera), l’Invalsi c’entra poco o nulla, e non mancano le iniziative sperimentali. Sicuramente, la qualità dell’offerta formativa non può essere valutata con test, e ancor meno con riferimento a indicatori connessi all’apprendimento degli studenti, poiché non tengono conto delle variabili indipendenti quali ad es., i fattori ambientali, sociali, organizzativi, il contesto in cui una scuola opera e le sue risorse. I test, che cosa hanno a che fare con la competenza didattica degli insegnanti, e con la loro attività relazionale educativa ? Quanto poi alla competenza disciplinare, quante volte va valutata ? E’ proprio vero che gli esami non finiscono mai ! In quale altro comparto del pubblico impiego si coltiva questo scrupolo indagatore circa la preparazione accademica dei funzionari ? Semmai si dovrebbe monitorare, degli insegnanti, la cura dell’aggiornamento professionale. Ma non con i test ! A questo proposito, non si capisce perché mai, nei concorsi con candidati laureati, si adottino prove a risposta multipla, piuttosto che altre prove strutturate, più confacenti a obiettivi tassonomici complessi. La Gelmini ha avviato due sperimentazioni: Valorizza, premiale dei docenti, è stata abbandonata, e “Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” è stata modificata nella VALeS. La “Valutazione e Sviluppo Scuola”, mirante a potenziare l’accountability delle scuole con la pubblicazione dei risultati sul servizio “Scuola in chiaro”, chiama le scuole a partecipare alla raccolta dei dati strutturali, e a progettare, sulla base di un Rapporto di valutazione, un “Piano di miglioramento” (l’attueranno fruendo di appositi finanziamenti, nel successivo a.s., con il supporto dell'INDIRE, delle Università o di agenzie professionali presenti sul territorio).
 

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