Scuola: Aggiornamenti in progress - lunedì 12 dicembre 2011

° L`ANIEF, il MIUR, i magistrati amministrativi
Accogliamo con rispetto i verdetti favorevoli e quelli contrari, e però tutti vedono che non c`è uniformità nelle sentenze; ergo, è un dovere civile procedere, nella legge.

E` quasi superfluo dire che l`Anief punta ad ottenere, alle elezioni per il rinnovo delle RSU, il riconoscimento formale di sindacato rappresentativo su base nazionale. Sta ai colleghi procurarcelo, candidandosi e votando i nostri candidati. La rappresentatività si raggiunge con le deleghe ma anche con i voti alle RSU; dateci fiducia. In questi tre anni di vita del nostro sindacato, abbiamo usato le armi che Governo e Sindacati “rappresentativi” ci hanno lasciato ritardando di ben due anni il confronto elettorale. Diciamo metaforicamente che il gigante, il MIUR, lo affrontiamo con la fionda di Davide, e i nostri sostenitori sanno quale ventaglio di ricorsi è partito dalla fionda. L`ANIEF è costretta a ricorrere ai tribunali per chiedere giustizia, e se i giudici accolgono i nostri ricorsi vuol dire che altri hanno agito male, consociandosi ai danni dei docenti e della Scuola. Se l`ANIEF siederà al tavolo contrattuale, cesserà il consociativismo.
Chi ironizza sullo stile “giudiziario” dell`ANIEF (“covo di avvocati”) consideri: - in quali pasticci i decisori politici hanno messo la Scuola; - qual è il dovere civile, costituzionalmente sancito e tutelato (comma 1 art.113 Cost. “Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa”); - quale valenza etica ha l`art.6 “Diritto al processo equo”, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell`uomo e delle libertà fondamentali.
In questi giorni, siamo stati in apprensione per due questioni: - il ricorso per l`ammissione, alle prove concorsuali, anche degli aspiranti che i cinque anni di servizio li hanno nel pre-ruolo; - il ricorso con il quale abbiamo chiesto la sospensione cautelare, in riferimento alla esclusione di partecipanti al concorso che alla prova preselettiva non hanno conseguito almeno punti 80/100.
Quanto al primo ricorso, tutto bene: decidendo avverso la richiesta del MIUR (ordinanze nn. 5358/11, 5359/11 del CdS), i giudici di Palazzo Spada hanno confermato l`ordinanza sospensiva, di primo grado, con cui il Tar aveva ammesso alla prova preselettiva del concorso i 500 candidati che i 5 anni di anzianità richiesta li hanno parzialmente o totalmente maturati da precari (un certo numero di questi candidati ha poi superato la prova). A monte della pronuncia del CdS (e di altre pronunce favorevoli all`ANIEF) c`è la direttiva UE 1999/70/CE, che vincola gli Stati Membri a non discriminare il servizio dei lavoratori reso con contratti a tempo determinato, rispetto al medesimo servizio reso dai docenti di ruolo; ma è proprio ciò che fa il Miur presupponendo un profilo professione differente. La direttiva 1999/70/CE è il presupposto giuridico sul quale l`ANIEF sta dinanzi ai tribunali del lavoro, con vertenze decisive per i precari: il riconoscimento per intero degli anni preruolo nella ricostruzione di carriera del personale; una valutazione degli anni preruolo analoga a quella prevista per gli anni di ruolo nelle domande di mobilità; il calcolo dei periodi di precariato per la progressione stipendiale. Si tratta di rivendicazioni che, ove l`ANIEF avesse successo, darebbero molto ossigeno ai precari.
Sulla seconda questione, i pronunciamenti della giustizia amministrativa sono contrastanti; lo abbiamo scritto in questa rubrica, nell`Aggiornamento di mercoledì 7 dicembre, e il d.s. Salvo Indelicato lo spiega nell`articolo che riportiamo in rassegna stampa (10 dicembre): il Tar della Puglia ha accolto l`istanza cautelare; il TAR Lazio si è pronunciato con due sentenze differenti. Adesso giunge tra capo e collo la notizia che la VI sezione del Consiglio di Stato non concede l`ammissione di migliaia di ricorrenti alle prove del concorso dd.ss. e fissa l`udienza per l`esame di merito al 20 dicembre (in data successiva a quella fissata per le due prove scritte; a quel punto, l`esito della decisione definitiva diventerà ininfluente) Non abbiamo avuto, dunque – come al solito - via d`uscita. All`Anief non è rimasto che diffidare il Ministro dell`Istruzione dal procedere allo svolgimento delle due prove scritte prima che il CdS abbia discusso gli appelli (l`udienza camerale è fissata per il 20 dicembre). Ove non intervenga un provvedimento d`urgenza del ministro, le prove del concorso rischiano di essere annullate nel caso in cui i legali ANIEF potranno, nel merito del ricorso, dimostrare che tra i 100 quesiti della prova preselettiva v`era almeno uno errato. Il senso della difficile presa di posizione dell`Anief è nelle parole di Pacifico: “La Costituzione garantisce a tutti i cittadini il diritto a ricorrere contro gli atti dell`amministrazione, tanto più quando sembra palesemente violato lo stesso bando concorsuale nella scelta di quesiti né idonei né corretti. Se a sette giorni dalla prova viene cancellato il 17% delle domande selezionate dopo un approfondimento fatto dagli esperti durato dieci giorni, è chiaro che qualcosa non va ed è chiaro che gli idonei hanno superato dei quiz falsati. L`ammissione con riserva di tutti i ricorrenti… serve proprio a tutelare i risultati finali della prova concorsuale e a consentirne il sereno svolgimento”.


 

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