Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì 12 aprile 2011

° D.lgs. 150/2009 e contrattazione decentrata nelle scuole. Sentenze contraddittorie dai tribunali; il governo si accinge a decidere con decreto
Il Decreto Brunetta toglie alla contrattazione d’istituto la materia della organizzazione del lavoro, ma i fautori della contrattazione integrativa sostengono che tale decreto non possa trovare applicazione prima del prossimo rinnovo contrattuale; è soprattutto dubbio, per molti, noi compresi, che la contrattazione sull’organizzazione delle scuole possa essere regolamentata dalle norme medesime preposte alla contrattazione sull’organizzazione degli uffici.
Secondo la sentenza d’appello 417/2010 del Tribunale di Pesaro (riguardante non la Scuola ma un altro comparto del pubblico impiego), il decreto Brunetta mette fine alla contrattazione integrativa, e i prossimi contratti di lavoro dovranno tenerne conto perché i decreti sono, nella gerarchia delle fonti giuridiche, sovra eminenti (su quest’ultimo assunto v’è, però, un’opposta sentenza la n.2680/2010 del Tribunale di Torino). Il Tribunale del lavoro di Venezia (sentenza, di primo grado, del 13.3.2011) ha accolto la tesi (sostenuta, tra altri dalll’Associazione Nazionale Presidi) per cui l’organizzazione dell’orario di lavoro non rientra più nella contrattazione d’istituto. Dello stesso tenore è stata la nota 439/2011 dell’USR Veneto, secondo la quale su molte materie fin qui regolate da contrattazione i dd.ss. nessun altro obbligo avrebbero se non quello di informare le rappresentanze sindacali di quanto hanno deciso. In Miur non ha adottato questa linea e, per adesso, ha confermato (nota 1042, 8 febbraio 2011) gli obblighi e le procedure quali, in atto, sono regolate dal CCNL. Alcuni dd.ss. che hanno assunto comportamenti difformi da questa indicazione (si sono opposti alla contrattazione d’istituto dei criteri di utilizzo del personale, e di assegnazione ai plessi e alle classi) risultanosoccombenti, in primo grado, nella sentenza (21 marzo 2011) emessa dal Tribunale di Bologna. Il Governo potrebbe decidere, con decreto che è annunciato imminente, una interpretazione di compromesso, perché è ragionevole ritenere che il D.lgs 150/2009 possa avere effetti su certi aspetti (specie con riferimento ad alcuni commi dell’art.6 CCNL) della contrattazione. L’incertezza normativa minaccia di produrre altro contenzioso giurisdizionale e sarà il governo a stabilire, con decreto, le materie sulle quali il d.s. e tenuto a contrattare.

 
°Precisazioni in materia di assenze per malattia dei pubblici dipendenti
Diamo notizia della Circolare 18 marzo 2011 n.4, Funzione Pubblica
Anche dopo l’attivazione del sistema di inoltro dei certificati sanitari per via telematica, il personale scolastico (docenti e Ata) che si assenta per malattia è tenuto ad avvertire la scuola perché provveda alle sostituzioni e ad inviare visita fiscale nelle ore stabilite (tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18). Inoltre, nelle more dell’attivazione del servizio telematico da parte del medico certificante o se a questi non è possibile di inoltrare on line il certificato, resta al dipendente in malattia l’onere di ritirarlo in formato cartaceo e di consegnarlo alla scuola. I certificati inoltrati per via telematica recano un numero di protocollo (a cura del medico estensore, e che il paziente ha diritto a conoscere), e possono essere visionati sul sito web dell’Inps (il dipendente accede al documento inserendone il numero di protocollo e il proprio codice fiscale). L’Inps dà possibilità ai pubblici dipendenti e alle scuole, di prendere visione dei pregressi certificati di malattia, e/o di riceverli sulla propria casella PEC.


 
° Aggiornamento delle graduatorie della scuola: la Gelmini incontrerà una delegazione bipartisan di parlamentari
La Gelmini si è impegnata ad incontrare una delegazione dei 60 deputati, di varie forze parlamentari, che hanno sollecitato un confronto sui criteri di rinnovo delle GaE. L’incontro avverrà entro la seconda decade di aprile; fino ad allora il Miur non assumerà decisioni che non tengano conto anche del dibattito parlamentare in materia.
I promotori dell’iniziativa si dicono fiduciosi che, in riferimento alla vicenda dei trasferimenti dei docenti in una provincia diversa da quella di provenienza, si possa presto giungere ad una soluzione condivisa: “Crediamo che i contenuti e lo spirito della sentenza della Corte Costituzionale n.41 del 9 febbraio 2011 avranno modo di essere pienamente rispettati”.
[Fonte: On. Tonino Russo, Newsletter N° 48 del 9 aprile 2011]

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