Spending review: questi tagli uccidono il merito e creano solo disservizi

Scompare la figura del vicario proprio mentre si tagliano migliaia di dirigenze; gli insegnanti di laboratorio diventano bidelli; la pulizia delle scuole affidata sempre più alle cooperative private. È una politica sbagliata: così si producono solo danni all’erario e si mortifica l’intelligenza e la competenza dei lavoratori. 

Il sindacato Anief accoglie con stupore le disposizioni contenute nella manovra di risparmio della spesa pubblica approvata dal Consiglio dei ministri: con un solo provvedimento vengono spazzate via delle professionalità che per decenni hanno mantenuto alto il valore della scuola italiana, trascurando il fatto che privandosi delle loro competenze la qualità della nostra istruzione non potrà che ridursi inesorabilmente.

Tra le disposizioni previste per attuare la spending review – dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – ce ne sono alcune che ci lasciano davvero sconcertati. Viene, ad esempio, mortificata la figura del vicario, proprio mentre migliaia di istituti sono tenuti in mano da loro dopo che tanti dirigenti scolastici sono stati tagliati dal dimensionamento. Viene svilita la professionalità degli insegnanti tecnico pratici e dei docenti inidonei, relegati su ruoli che non hanno più a che vedere con l’insegnamento. Viene inoltre cancellato un posto su due di collaboratore scolastico, affidandosi a privati senza alcuna esperienza sul settore”.

Spariscono gli esoneri e le indennità di reggenza

L’Anief trova inaccettabile che il Governo decida di “uccidere” il ruolo di vice-dirigente, si cui pure si avvertiva la necessità, sia nelle ipotesi di carriera del personale docente, sia nella sempre più difficile gestione della scuola autonoma appesantita di recente dal taglio di 2mila dirigenze. Questa operazione viene peraltro a realizzarsi a pochi giorni di distanza dalla nostra presentazione in vari tribunali dei ricorsi per la corresponsione delle indennità dovute.

Passaggio di profilo degli insegnanti nel comparto Ata

Viene sconvolta la divisione, prevista dal Ccnl, tra docenti e Ata. Ignorando del tutto titoli e competenze didattiche acquisite dagli insegnanti, vengono attribuiti in modo coatto degli incarichi impiegatizi proprio nel momento in cui allo stesso precariato della scuola viene negata la stabilizzazione.

Via i collaboratori scolastici, largo ai privati

Con il raddoppio dell’assegnazione dei contratti con le cooperative dei servizi esterne alle scuole, vengono presi in giro i collaboratori scolastici che hanno assicurato in questi anni l’apertura e la sorveglianza delle scuole. Ciò avviene proprio mentre l’Unione Europea è in procinto di sanzionare l’Italia per l’abuso dei contratti a termine.

Se l’ex Ministro Gelmini sentiva il bisogno di avere in Italia un maggior numero di carabinieri piuttosto che di bidelli – sottolinea Pacifico - il Ministro Profumo non sembra avere per i collaboratori scolastici molta più considerazione. Questo Governo ha infatti deciso prima di accantonare la metà dei posti e poi di assegnarli ai privati o addirittura agli insegnanti tecnico pratici in sovrannumero! Allora ci chiediamo: è questa la scuola del merito? Di sicuro gli italiani non meritano questa scuola”.

Il sindacato autonomo non può accettare questo attacco all’istruzione pubblica. Un attacco messo in atto dopo che negli ultimi anni sono stati tagliati 200mila posti, si è abusato del precariato, sono stati “congelati” i contratti gli aumenti di stipendio, cancellando anche il principio di tutela del merito che dovrebbe orientare la nuova gestione della pubblica amministrazione.

Nella nostra scuola ormai – conclude il presidente dell’Anief – non si comprende più chi deve fare e cosa. Gli italiani, gli studenti e le famiglie non meritano tutto questo. Chiederemo al Parlamento almeno di modificare delle norme che solo apparentemente producono risparmi. Ma che alla lunga produrranno danni all’erario. E mortificheranno l’intelligenza e le competenze di coloro che attraverso il lavoro quotidiano hanno sino ad oggi permesso il regolare e proficuo funzionamento dei nostri istituti”.

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