Mille-proroghe: il Governo dei tecnici rimette le code nelle graduatorie dei docenti

Anief invita il Presidente della Repubblica a non firmare il provvedimento. Clamoroso dietro-front del ministro Profumo che in due settimane cambia idea per poter avviare la chiamata diretta degli insegnanti. Anief è pronta a ricorrere nuovamente in Corte costituzionale e a chiedere un risarcimento danni milionario, a carico dello Stato.

Anche se è stato bocciato l’emendamento soppressivo della Lega che è riuscita a far saltare la finestra per le pensioni al personale della Scuola (si sapeva, visto che gli insegnanti sono per lo più di estrazione meridionale), Anief accusa il Governo di violare ben tre sentenze della corte costituzionale sull’inserimento, la collocazione e l’assunzione dei docenti dalle graduatorie ad esaurimento, nell’emendamento che sostituirà il testo approvato dalla Camera dei Deputati, inserito nel maxi-emendamento, collocando in coda i docenti neo-abilitati già inseriti a pettine.

Nel 2004, la Corte costituzionale difese l’abolizione delle cinque fasce, decise dal Tar Lazio e volute dal ministro Moratti per graduare gli inserimenti nelle graduatorie secondo l’anno di conseguimento dell’abilitazione (sentenza n. 168). Nel 2011, con due sentenze (sentenze n. 41 e n. 242), il Giudice delle leggi ribadì l’illegittimo inserimento in coda dei precari voluto dal ministro Gelmini e dalla Lega nord, disponendone l’inserimento a pettine, mentre qualche mese dopo annullò l’inserimento in coda straordinario voluto dalla provincia autonoma di Trento degli abilitati che chiedevano di inserirsi (a graduatorie chiuse), quando avevano diritto di essere collocati a pettine. Perché allora, riaprire un contenzioso dagli esiti scontati? Quali pressioni hanno convinto il ministro Profumo a cambiare idea, a due settimane dal parere favorevole espresso, presso l’altro ramo del Parlamento sull’inserimento a pettine dei 20.000 docenti abilitati presso la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, le Accademie e i Conservatori, secondo quattro ben precisi ordini del giorni recepito dal Parlamento? Eppure l’emendamento del PD presentato dall’on. Russo era stato concordato punto per punto con il Governo, come anche oggi il senatore Giambrone (IdV) ha ricordato nel sostenere i diritti di questi giovani abilitati.

Soltanto un senso forte di impudenza o debole di impotenza può spiegare la volubilità del rappresentante del Governo che caccia fuori dalle graduatorie i docenti iscritti nelle Facoltà di Scienze della Formazione Primaria non ancora laureati e inserisce tutti gli altri abilitati, compreso quelli in arte e in strumento musicale, in coda, ma la giustizia trionferà sui tribunali anche se qualcuno si è privato del suo onore agli occhi del Paese, senza neanche dare la possibilità di presentare un sub-emendamento.

L’Anief ha dimostrato di vincere più volte nei tribunali della Repubblica sul tema dell’inserimento a pettine. Fra qualche anno, qualcuno dovrà pagare questa pazza scelta del legislatore.

 

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