Sicilia

Liceo Artistico nuova riforma e bisogno di contemporaneità

 Confronto con il D.S del Liceo Artistico Paritario Picasso C. Li Vigni.

In procinto del piano applicativo della riforma Renzi della scuola italiana anche nel Liceo Artistico sarà dato maggiore spazio teorico contemporaneo sul  creativo e sul laboratoriale. Ma siamo davvero sicuri che la riforma possa garantire i giovani liceali come artisti del futuro?  Che sappia prepararli ad affrontare il mondo del lavoro?

Uno dei massimi esponenti del settore artistico e didattico formativo  siciliano e nazionale, il Dirigente Scolastico Ciro Li Vigni del Liceo  Paritario Picasso (Palermo) ,  dopo  aver approfondito la conoscenza degli aspetti espressivi e comunicativi e acquisito la consapevolezza dei relativi fondamenti storici e concettuali del percorso storico e artistico prospettato in tanti anni di esperienza e di costante lavoro rivolto alla didattica formativa dell’allievo sostiene una tesi avanzata: l'istruzione artistica è, a livello nazionale, lo strumento che consente di sviluppare le risorse umane necessarie per sfruttare la ricchezza del patrimonio culturale di un paese …  Per raccogliere la sfida della democratizzazione dell'accesso alla cultura, occorre promuovere una coscienza artistica a tutti i livelli e a tutte le età, riconoscere l'importanza delle attività artistiche … e promuovere l'accesso all'istruzione in campo artistico”. 

Come farlo? Fondamentale è l’acquisizione innanzitutto di un sapere artistico  contemporaneo. Ed in effetti in Europa e nel mondo si moltiplica oggi il dibattito sul ruolo che deve giocare il patrimonio culturale nella società del futuro. Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano dell’offerta formativa, i docenti costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti raggiungono gli obiettivi di apprendimento e maturano le competenze proprie dell’istruzione liceale e delle sue articolazioni.

Affermano il DS Ciro Li  Vigni  e il prof. Vincenzo Isaia ( docente di filosofia e storia presso l’Istituto Picasso),che è fondamentale che i nostri studenti siano attori sociali e figli della propria contemporaneità! In vista dei prossimi esami  di Stato il DS Ciro Li Vigni, e il prof.  Vincenzo Isaia sindacalista dell’Anief (diretta dal presidente, prof. M. Pacifico) sono assolutamente certi che c’è bisogno anche di contemporaneità: lo studio dell’arte del Novecento, come è necessario in questo indirizzo liceale. La  storia dell’arte ha anche il compito di affiancare sul piano storico-culturale l’apprendimento dei processi progettuali e operativi e dei linguaggi specifici delle discipline artistiche. Una parte sarà comune a tutte le specializzazioni: la ricerca artistica dal Postimpressionismo alla rottura con la tradizione operata dalle avanguardie storiche; la nascita e gli sviluppi del Movimento Moderno in architettura; l’arte tra le due guerre e il ritorno all’ordine; le principali esperienze artistiche del secondo dopoguerra, gli anni cinquanta e sessanta; le principali linee di ricerca dell’arte contemporanea.

Si dovrà poi riservare uno spazio adeguato allo sviluppo storico che nel Novecento hanno avuto i settori disciplinari di ciascun indirizzo. Per “Arti figurative” si tratterà di ampliare e approfondire i relativi autori e movimenti, anche esaminando le diverse tipologie dell’opera d’arte contemporanea, le nuove tecniche e le metodologie di lavoro. Per “Architettura e ambiente”, oltre che integrare e approfondire i contenuti comuni, è necessario dare maggior spazio alle problematiche urbanistiche, e dar conto dei più recenti indirizzi della progettazione architettonica. Per “Design” si approfondirà il rapporto tra arte e industria a partire dal movimento Arts and Crafts, attraverso l’esperienza del Bauhaus, fino al design contemporaneo, con particolare riferimento ai settori produttivi dei diversi laboratori. Per l’indirizzo “Audiovisivo e multimediale” la storia della fotografia, del film d’artista e della videoarte, con cenni alla storia del cinema, incluso quello di animazione, e della produzione televisiva. Per “Grafica” si prenderà le mosse dall’Art Nouveau, passando per gli approcci teorici del Bauhaus, studiando le esperienze in questo campo delle principali avanguardie e i successivi sviluppi, per giungere agli attuali esiti della comunicazione visiva. Per “Scenografia” si tratterà il contributo dei movimenti artistici del Novecento alle sperimentazioni in campo teatrale e scenografico, a partire dall’esperienza futurista. Il laboratorio educativo pone come elemento caratterizzante il concetto di esperienza, intesa come elemento veicolante “il rapporto fra l’uomo e l’ambiente”. E’ infatti proprio da questa interazione che si sollecitano le attività cognitive e sociali dell’uomo. Potenziamo dunque l’arte non solo nel teorico ma nel pratico e sperimentale produttivo senso di contemporaneità.

E’ confermata la tesi del D.S Ciro Li Vigni per sensibilizzare la politica scolastica e il mondo scuola sul fatto che un laboratorio artistico è meta-costruttivo, quando le attività grafico/espressive sono strutturate in relazione a processi cognitivi a diverso livello; si presenta come spazio espressivo, quando è finalizzato allo sviluppo della creatività attraverso la sperimentazione di materiali e tecniche e l’utilizzo congiunto di diversi media; infine è relazionale, quando è orientato all’area del sé, delle emozioni e favorisce le relazioni interpersonali. Più nello specifico, il laboratorio grafico-pittorico è meta-costruttivo quando vengono veicolati i contenuti disciplinari dell’arte, del visuale, dell’immagine. In tal senso il linguaggio grafico viene conosciuto e costruito prevedendo attività che stimolino l’alfabetizzazione e la meta- cognizione.  Il laboratorio deve fornire gli strumenti per scoprire le conoscenze e collegarle fra loro. Il laboratorio artistico diviene così spazio per i linguaggi: privilegiando quello grafico/visivo si possono integrare il testo scritto, orale e le esperienze tattili, sonore e corporee. L’approccio multilinguistico contribuisce infatti ad analizzare le conoscenze secondo diversi punti di vista. Questa ricchezza interpretativa dovrebbe portare  gli allievi ad una visione più approfondita ed articolata del sapere. E’ un laboratorio relazionale quando si predispongono le attività tenendo in considerazione i bisogni del bambino in relazione ai vissuti e agli interessi personali.

L’apprendimento si caratterizza per percorsi di ricerca e sperimentazione che coinvolgono attivamente i soggetti nella relazione con il sé e con gli altri e questi non possono prescindere da un senso di vera appartenenza al proprio tempo, ovvero conoscere il mondo  artistico contemporaneo.

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