Precariato

Precaria tenta di darsi fuoco, il Governo si svegli: i dipendenti non sono carte

Anief-Confedir: grande preoccupazione per quanto accaduto davanti Montecitorio, il Governo deve trovare subito i 100 milioni l’anno fino al 2017 e annullare gli articoli 13 e 14 della Legge 135/12 con cui si vorrebbero mortificare 5mila dipendenti e rendere disoccupati altrettanti amministrativi e tecnici precari.

L’Anief lo aveva denunciato alla vigilia di Ferragosto: mentre il ministro Carrozza va in giro per convegni a promettere di trovare soldi per salvare la scuola, tra gli addetti ai lavori l’aria che si respira si fa sempre più bollente. E sulla gravità della decisione di non assumere nemmeno un’unità di personale Ata, il sindacato si era espresso soli due giorni fa: pur di racimolare 100 milioni l’anno fino al 2017, collocando tra il personale amministrativo e tecnico oltre 4 mila docenti inidonei e quasi mille docenti tecnico pratici, il Governo Monti è riuscito nell’intento di scontentare tutti. Dai docenti inidonei, che oltre al cambio forzato di ruolo rischiano di cambiare provincia, agli Itp perché ‘degradati’, fino al personale Ata in attesa del ruolo, come la precaria campana che oggi ha tentato di darsi fuoco davanti a Montecitorio. Una donna che dopo 15 anni di supplenze si vede vanificare la stabilizzazione professionale per colpa dell’arrivo di personale docente trasformato coattivamente tra gli amministrativi.

Dopo che oggi si è sfiorata la tragedia, con la donna fermata appena in tempo, è bene che le nostre istituzioni si rendano conto che è giunto il momento di intervenire con provvedimenti seri: non si possono trattare le persone come se fossero delle carte. La prima cosa da fare, in primis sugli inidonei, è annullare gli articoli 13 e 14 della Legge 135/12 e il conseguente decreto interministeriale, firmato nel marzo scorso, che vorrebbero collocare su diversi ruoli professionali migliaia di dipendenti. Con conseguenze devastanti per tutti.

“Siamo pienamente solidali – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - con chi in questi giorni sta chiedendo a chi governa il paese dei provvedimenti che mettano freno alle scellerate conseguenze sui tagli, sul dimensionamento, sul blocco del turn over e su una spending review generalizzata approvati nell’ultimo periodo. Lo ripetiamo: l’aria che si respira tra il personale è bollente. Serve un’inversione di tendenza, che guardi finalmente alle esigenze della scuola, dei suoi alunni e del suo personale”.

“Non è possibile – continua Pacifico – che i cittadini di uno Stato moderno e civile, dove dovrebbe prevalere il diritto e la giustizia, debbano essere costretti ad attendere gli esiti di migliaia di ricorsi alla Corte di Giustizia Europea, la quale presto si pronuncerà sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e sull’assenza di risarcimento del danno per docenti e Ata precari della scuola con almeno 36 mesi di servizio. E sempre su questo tema – conclude il sindacalista Anief-Confedir – le nostre istituzioni continuano ad ignorare la procedura d'infrazione attivata dal 2010 dalla Commissione Ue contro l'Italia proprio sui precari della scuola, il cui testo rimane secretato persino ai parlamentari della Repubblica. La politica dello ‘struzzo’ è arrivata al capolinea: ognuno si prenda le proprie responsabilità”.

 

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