Precariato

Diventare insegnanti diventa un’impresa: nemmeno l’abilitazione basta più per entrare in ruolo

Pacifico (Anief-Confedir): ma il titolo conseguito al termine dei Tfa non è carta straccia, prima di pensare all’ennesima nuova fase di reclutamento il Governo lo faccia valere per l’accesso nelle GaE.

Chi decide oggi di fare l’insegnante deve avere le spalle larghe ed essere allenato a scalare le montagne. Se si eccettuano i circa 11mila candidati che riusciranno a vincere il concorso a cattedra, peraltro ancora in pieno svolgimento e a rischio slittamento a causa della mancanza dei commissari sottopagati e costretti a rinunciare alle ferie, per tutti gli altri candidati ad una cattedra d’insegnamento nella scuola italiana il Governo non sembra volersi discostare da quelli che lo hanno preceduto: sul reclutamento nella scuola si continua ad andare avanti con un assetto organizzativo che negli ultimi anni ha portato il precariato agli attuali livelli record, con oltre 250 mila docenti e quasi 100 mila Ata.

Invece di assumere annualmente su tutti i posti vacanti e favorire l’accesso al ruolo alle nuove generazioni di aspiranti docenti, si continua a mantenere precari decine di migliaia di supplenti senza più dare loro possibilità di essere assunti a titolo definitivo. Vale per tutti quanto sta accadendo con i primi tirocini formativi organizzati dal Miur, che entro qualche settimana volgeranno al termine: circa 22 mila aspiranti docenti conseguiranno un’abilitazione “zoppa”, poiché delle norme astruse (introdotte nel dicembre 2006 , con le legge 296) non gli permetteranno di inserirsi nelle graduatorie permanenti, da qualche anno ribattezzate “ad esaurimento” (unico canale di assunzione, per il 50% dei posti vacanti, destinato al personale abilitato attraverso i corsi universitari). E lo stesso vale per i quasi 100 mila precari che dovrebbero, a breve, partecipare ai Tfa speciali, riservati a coloro che hanno conseguito negli ultimi 12 anni almeno tre supplenze annuali di cui almeno una nella disciplina prescelta.

Ora, anziché risolvere questa contraddizione, apprendiamo con stupore che anche i Tfa, da cui si sarebbe dovuti ripartire per creare le regole innovative sulla selezione e qualificazione dei nuovi insegnanti della scuola, potrebbero essere stravolti: il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, ha infatti dichiarato che "nelle linee programmatiche del signor Ministro è prevista una complessiva riflessione sulla formazione iniziale e sul reclutamento del personale scolastico nel corso della quale saranno elaborate le iniziative più opportune per risolvere gli inconvenienti che dovessero emergere dall'attivazione del nuovo sistema di formazione iniziale".

“Il problema - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola e i quadri – è che prima di rivedere il reclutamento e puntare su altri generi di corsi di formazione all’insegnamento, il Governo farebbe bene a inserire nelle graduatorie tutti gli abilitati e coloro che si abiliteranno attraverso i Tfa. Le abilitazioni non sono pezzi di carta insignificanti, conseguite solo per acquisire punteggi e referenze, ma corrispondono a certificazione delle competenze maturate quasi sempre da giovani docenti al termine di una dura selezione e formazione”.

Il problema è che il nuovo Regolamento sul Tfa (che modifica il Decreto 249/2010) introduce - senza averlo sottoposto alle Commissioni parlamentari di competenza - uno specifico comma che prevede il divieto espresso di inserimento nelle GaE. Ma non esistono abilitazioni di serie A e di serie B.

“Fa davvero pensare – continua il sindacalista Anief-Confedir – che i partecipanti ai primi Tfa verranno collocati in una graduatoria fuori fascia che non avrà valenza ai fini dell’assunzione in ruolo. Mentre tutti i corsi abilitanti attivati dal 1999 ad oggi hanno sempre consentito l’inserimento nella terza fascia delle GaE. Ora il Governo deve decidere: meritano di essere assunti o si deve dire loro che l’abilitazione acquisita non serve a nulla e verranno lasciati fuori dalla scuola a tempo indeterminato?”.

Il riconoscimento dell’abilitazione per la sola II fascia delle Graduatorie d’Istituto è illegittimo e ridicolo, né l’ipotesi di nuovi concorsi può portare speranza visto che sembrano mancare addirittura i posti del concorso a cattedra attualmente in corso. Chi ha superato l’accesso a numero chiuso per il TFA ordinario e ha conseguito l’abilitazione ha diritto all’inserimento nell’unico canale di reclutamento a lui deputato: le GaE. Chi volesse avere ulteriori chiarimenti sui ricorsi può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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