Piemonte

TFA Sostegno – ANIEF Piemonte chiede immediata attivazione tavoli per rivedere la tabella di ripartizione dei posti

Inaccettabile e illogica l’assegnazione dei posti per il prossimo ciclo di TFA Sostegno, che registra sperequazioni tali da passare dal 25% dei posti assegnati alla Sicilia all’1% del Piemonte. Per questo ANIEF Piemonte chiede al Ministro, all’Assessore regionale all’istruzione, al Direttore Generale dell’USR Piemonte e al Rettore di UNITO di attivare con urgenza tavoli di confronto a livello nazionale e regionale con le organizzazioni sindacali rappresentative di comparto sul tema.

Ecco il testo della nota sindacale ANIEF Piemonte.

On. Ministro, gentile Assessore regionale, gentile Direttore Generale, gentile Rettore

La pubblicazione del D.M. 12 febbraio 2020 n. 95 per l’attivazione dei percorsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità segna, dopo quanto avvenuto già lo scorso anno, un nuovo e ancora più umiliante schiaffo all’inclusione degli studenti disabili della regione Piemonte. A fronte di 19.585 posti complessivamente previsti presso gli atenei italiani, in Piemonte si registra l’attivazione di appena 205 posti.

Numeri inaccettabili e sconcertanti, invero privi di qualsiasi attinenza con i reali bisogni di personale docente specializzato nella didattica di sostegno nella nostra regione. Non è accettabile, infatti, che l’offerta formativa non sia adeguata alle effettive esigenze del territorio, creando sperequazioni prive di qualsiasi logica come quella che vede attivare quest’anno 4.675 posti in Sicilia (poco meno del 25% del totale, quasi un posto ogni quattro) a fronte dei 205 del Piemonte (appena l’1%). Nulla, evidentemente, è stato fatto per porre rimedio a tale situazione nell’anno trascorso dopo l’attivazione, per il 2018/19, di appena 200 posti in Piemonte. Situazione peraltro aggravata dalla persistente assenza di qualsiasi interessamento dell’Università del Piemonte Orientale ai corsi di cui trattasi.

Considerato, inoltre, le evidenti difficoltà che comporterebbe insegnare in Piemonte e seguire i corsi, della durata di diversi mesi e con obbligo di frequenza, in altra regione, è lecito attendersi che coloro i quali decideranno di concorrere per i posti attivati nelle altre regioni non saranno disponibili, dopo l’avvio dei corsi, all’accettazione di incarichi nelle scuole del Piemonte, aggiungendo al danno anche la beffa per il nostro sistema scolastico ma, soprattutto, per il diritto allo studio dei nostri studenti e delle loro famiglie.

Già lo scorso anno ho avuto modo di comunicarvi lo stupore della nostra organizzazione sindacale di fronte alla notizia dell’attivazione in Piemonte di un numero così inadeguato di posti di TFA Sostegno. Insieme al nostro stupore, vi è certamente giunto anche quello quello delle migliaia di docenti che ogni giorno si occupano di sostegno nelle nostre scuole, privi di specializzazione ma desiderosi di conseguirla e, soprattutto, quello delle famiglie degli studenti disabili che reclamano, a gran voce, che si rispetti il diritto all’inclusione dei propri figli attraverso l’assegnazione di personale specializzato. Ebbene, oggi lo stupore lascia il passo a un sentimento di rabbia e di indignazione per l’umiliazione cui la nostra regione, una volta ancora, viene costretta da numeri di così inqualificabile inadeguatezza.

Già lo scorso anno ci, e vi, chiedevamo se fosse questa la qualità dell’offerta formativa che si intendeva offrire alle famiglie che iscrivono i propri figli nelle scuole piemontesi e se fosse questo, a parer loro, il modo con cui si intendeva rispettare il dettato della Legge 104/92 sul diritto degli studenti disabili alla presenza in classe del docente di sostegno specializzato. E, insieme a quelle domande rimaste senza risposta, vi ricordavamo come nel passato anno scolastico fossero stati attivati nella sola provincia di Torino ben 2948 posti di sostegno in deroga assegnati, nella quasi totalità dei casi, con incarico a tempo determinato a personale docente non specializzato. Numeri peraltro in crescita se consideriamo che sempre in provincia di Torino gli alunni disabili sono passati dai 7740 dello scorso anno a 7957.

Chiediamo, pertanto, alle SS.LL. per quanto di competenza di ognuna, di voler attivare con urgenza tavoli di confronto nazionali e regionali alla presenza degli attori istituzionali coinvolti e delle organizzazioni sindacali rappresentative di comparto. Auspichiamo una pronta risposta per il rispetto che la scuola piemontese merita e, ancora di più, perché sia garantito anche in Piemonte agli studenti disabili il diritto a una scuola di qualità e realmente inclusiva.

Certo di un pronto riscontro, porgo

Cordiali saluti.

Torino, 14 febbraio 2020

Il Presidente regionale ANIEF Piemonte

Marco Giordano

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