Parlamento

SCUOLA - Decreto del Fare, verso la proroga di un anno della riduzione del contingente di personale comandato presso il Miur e tutti gli uffici ministeriali, regionali e locali, prevista dalla spending review

Soddisfazione dell’Anief: accolta una nostra precisa richiesta, poiché il regolare lo svolgimento di una serie di compiti connessi con le operazioni di attuazione di autonomia e organizzazione scolastica non può essere sacrificato. Ora dal Senato nessun ripensamento.

Anief accoglie positivamente la decisione dell’Aula di Montecitorio di prorogare di un anno, attraverso il decreto del Fare, la riduzione del contingente dei comandi del personale scolastico, prevista dal decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge numero 135 del 7 agosto 2012: se confermata anche al Senato, che entro il prossimo 21 agosto dovrà esprimersi sui 117 articoli che compongono il decreto, la proroga permetterà a Ministero dell’Istruzione, alle sedi ministeriali periferiche, a tutti gli Uffici scolastici regionali e di carattere provinciale, di poter contare sull’organico oggi a disposizione in un periodo particolarmente ricco di impegni e appuntamenti.

Resta ora da sperare che sul provvedimento non vi siano ripensamenti in Senato, ma che anche tra i parlamentari di Palazzo Madama prevenga il buon senso. Accogliendo, in tal modo, la richiesta dell’Anief di non cancellare un contingente di personale fondamentale per i compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia e dell’organizzazione scolastica: basti pensare all’enorme mole di lavoro che dovranno attuare Miur, Usr a AT nelle prossime settimane, subito dopo Ferragosto, quando saranno chiamati a procedere (peraltro con tempi strettissimi) alle 15.000 immissioni in ruolo e ad oltre 100.000 supplenze annuali.

La corretta collocazione di diverse decine di migliaia di aspiranti docenti e Ata viene infatti attuata attraverso la complessa gestione di più graduatorie, valutando precedenze, preferenze e singoli casi, spesso da associare alle sentenze dei giudici, cui sono spesso ricorsi i precari per farsi riconoscere titoli o servizi altrimenti non considerati dall’amministrazione scolastica.

Anief ha sempre sostenuto che far tornare nella propria sede il personale ministeriale specializzato per il normale svolgimento di tali mansioni, avrebbe prodotto sicuri rallentamenti nella già ritardata procedura di assunzione a tempo indeterminato e (di conseguenza) determinato. Con l’alto pericolo che i rallentamenti si trasformassero in disservizi. Di cui la nostra scuola non ha davvero bisogno.
 

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