Parlamento

Spending review: continua serrato il dibattito parlamentare, non si abbandonino i docenti inidonei e sovrannumerari al loro destino

Anief chiede risposte immediate e di buon senso sulla questione dei docenti inidonei e sovrannumerari: per questo riconosce tutte le motivazioni che hanno portato ieri diversi colleghi a manifestare davanti alla sede del Parlamento per vedere riconosciuti i loro diritti.

Una prima risposta parlamentare potrebbe essere data dall’approvazione dell’emendamento all’articolo 14 del testo sulla bozza riguardante la spending review approvata dal Consiglio dei Ministri: questo permetterebbe il via libera al pensionamento per coloro che sono in possesso dei requisiti precedenti all’entrata in vigore della riforma Fornero, risolvendo una volta per tutte il problema dei 3mila lavoratori che hanno iniziato l’anno scolastico sapendo di andare in pensione e terminato lo stesso anno ritrovandosi incredibilmente bloccati per periodi anche lunghi.

I parlamentari, inoltre, non dovrebbero permettere di mandare dietro la cattedra personale non abilitato all’insegnamento, ma semplicemente dare seguito a quanto previsto dal Testo Unico sull’attivazione di specifici percorsi formativi atti ad abilitare in altre discipline tutti i colleghi sovrannumerari provvisti del titolo di studio di accesso. Gli stessi parlamentari dovrebbero infine dare indicazioni al Miur di adottare finalmente quell’organico funzionale che darebbe vita ad un piano razionale e di valorizzazione delle risorse presenti in tutti gli istituti.

Un'altra soluzione, puntualmente indicata nei nostri emendamenti giunti nella commissione di competenza del Senato, prevede che ai docenti non ritenuti idonei all’insegnamento possano essere affidate le biblioteche esistenti nelle sedi di direzione degli istituti scolastici, dove quasi sempre il patrimonio culturale e librario non viene valorizzato proprio per mancanza di personale.

La mancata risposta a tutti questi suggerimenti e alle nostre proposte emendative – dichiara il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – non potrà che portare ad una stagione di mobilitazione. Che si concluderà necessariamente nelle aule dei tribunali”.

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