Parlamento

Spending Review: Anief chiede modifiche al Parlamento

In caso contrario, la strada del ricorso sarà inevitabile per impedire cambi di profilo per il personale docente in esubero, inidoneo o tecnico-pratico, la cancellazione della qualifica vice-dirigenziale e dell’assegno mensile per le ferie non godute dal personale precario, il divieto di pensionamento con le vecchie regole.

È giusto che una seria organizzazione sindacale e professionale, prima di annunciare ricorsi al giudice del lavoro o al tribunale amministrativo per riconoscere diritti palesemente violati, tenti il dialogo con le istituzioni cosi da assicurare giustizia ed equità.

Non vi è alcuna ragionevolezza nel cambiare il profilo professionale di personale impiegato per esercitare la funzione docente e nel liquidarlo come una zavorra da collocare in qualsiasi altra funzione senza la dovuta riconversione, quasi fosse un pacco postale. Né si scorge la stessa equità nel privare 150.000 precari della scuola delle ferie non godute durante l’anno scolastico trascorso perché non concesse dai loro dirigenti con la scusa della continuità didattica, e tuttavia da monetizzare entro il prossimo dicembre.

Per non parlare dell’intervento per abolire la figura di sistema della vice-dirigenza così da evitare i processi sulle indennità di reggenza o ancora della continua perseguibile dimenticanza del personale della scuola che ha maturato i vecchi requisiti per andare in pensione nell’anno corrente.

Chiederemo emendamenti specifici ai Parlamentari che hanno ancora a cuore la giustizia sociale. Se non riusciremo a cambiare il decreto, siamo pronti a una nuova stagione di ricorsi perché il tribunale assicuri la parità di trattamento dei cittadini, tuteli i diritti quesiti e promuova il merito contro ogni logica distruttiva del nostro convivere civile imposta dagli speculatori finanziari.

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