Parlamento

Anief, al Senato l'incoerenza della Lega sui precari supera l'immaginazione

È incredibile! Calderoli ed altri tre senatori della Lega Nord chiedono di approvare l’emendamento che permetterebbe a 23mila docenti precari abilitati negli ultimi tre anni di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento. Ma poi firmano anche l’emendamento Pittoni che sostiene esattamente il contrario. Anief: non era mai successo, vuol dire che siamo alla frutta. Significa che oltre alla parola dell’uomo, di per sé volubile, si sta perdendo anche la dignità.

Possono quattro senatori della Repubblica italiana, tra cui un ex ministro, farsi promotore di due emendamenti che vanno clamorosamente uno contro l’altro indicando soluzioni opposte? A chiederlo pubblicamente è l’Anief, dopo aver appreso con stupore che i senatori della Lega Nord Roberto Calderoli, Lorenzo Bodega, Massimo Garavaglia e Gianvittore Vaccari hanno apposto la loro firma all’emendamento soppressivo della norma approvata il 26 gennaio alla Camera col decreto ‘Milleproroghe’, al fine di permettere ai docenti precari della scuola abilitati negli ultimi tre anni di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento. Negli stessi giorni, però, gli stessi senatori hanno anche firmato l’emendamento 1.0.1 (come la loro collega Paola Goisis aveva fatto alla Camera), che chiede l’esatto contrario: il mantenimento, di fatto, di quello stesso emendamento già approvato a Palazzo Chigi, che aveva come primo firmatario l’on. Antonino Russo (Pd), nonché la conferma della giurisdizione esclusiva del TAR sulle controversie dei punteggi nelle graduatorie ad esaurimento.

Secondo l’Anief siamo di fronte alla dimostrazione che purtroppo nei palazzi della politica si possono approvare dei provvedimenti di cui i parlamentari non conoscono a pieno i contenuti. Soprattutto quando sono di carattere tecnico, come le vicende ingarbugliate che riguardano il personale della scuola pubblica. L’Anief chiede quindi al Governo di prendere le distanze da chi opera palesemente senza criterio. Da chi conduce operazioni che fanno pensare alla pazzia, alla senilità precoce o al broglio. O, più semplicemente, alla mancanza di conoscenza di cui ci se rende promotori. Un fatto gravissimo per dei senatori della Repubblica italiana!

Non era mai successo - ha commentato Marcello Pacifico, il Presidente del sindacato degli educatori in formazione - che dei senatori chiedono il tutto e il contrario di tutto nello stesso provvedimento. Se il Governo dipende dagli umori del capogruppo in VII Commissione della Lega Nord, Mario Pittoni, le cui idee contro le richieste dell’Europa sono sconfessate dagli stessi esponenti del suo partito alla Camera dei Deputati come al Senato, allora vuol dire che siamo alla frutta. Significa che oltre alla parola dell’uomo, di per sé volubile, si sta perdendo anche la dignità”.

Il Presidente dell’Anief è convinto che i precari della scuola non meritano un trattamento di questo genere. Non possono essere le vittime sacrificali di un sistema politico non all’altezza dei loro sacrifici e della loro professionalità. Una professionalità accertata attraverso i corsi selettivi abilitanti – svolti presso le Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, i Conservatori e le Accademie - la cui validità, sebbene identica a quelli che li hanno preceduti, ancora oggi viene incredibilmente messa in dubbio.

Consigliamo all’ex-ministro Calderoli e agli altri senatori del suo partito – continua Pacifico - di stare attenti a cosa firmano, perché ‘verba volant, scripta manent’. Come consigliamo al giovane Governo di non ascoltare le grida di chi urla di più, ma di rispettare la volontà del Parlamento espressa da ben quattro ordini del giorno, compresa la stessa Lega Nord. Solo così, infatti, si sanerebbe una palese disparità di trattamento del personale della scuola, rispondendo inoltre ad una precisa richiesta dell’Europa sulla necessità di reclutare giovani insegnanti. Qui non è più in gioco la libertà parlamentare di esprimere il proprio parere, ma – conclude il Presidente dell’Anief - un minimo di coerenza nell’azione del legislatore”.

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