L’unico sindacato ad aver depositato in tutti gli ambiti territoriali italiani le richieste di tentativo di conciliazione per il riconoscimento giuridico dell’incarico non assegnato a causa delle nomine all’avente titolo ex art. 40.

Con la nota 2932 del 22 marzo 2013, il MIUR riconosce a tutti gli ATA che hanno richiesto il tentativo di conciliazione, attraverso i modelli e l’assistenza predisposta dall’Anief, il servizio non svolto a causa del ritardo delle procedure di transito degli inidonei e degli ITP C555 e C999.
La nota recita: “In considerazione del ritardo della procedura di transito dei docenti inidonei nel profilo ATA, si ravvisa l’opportunità che, in sede di conciliazione con gli Uffici scolastici territoriali o presso le Direzioni provinciali del lavoro, venga riconosciuta la validità del servizio, ai soli fini giuridici, a coloro i quali si trovavano in posizione utile per il conferimento di supplenza annuale o temporanea.”

Anief si è spesa fin dal primo momento segnalando all’amministrazione, nel mese di ottobre attraverso l’invio di una diffida, il danno che avrebbero comportato le nomine fino all’avente titolo e che si sarebbe manifestato con l’aggiornamento delle graduatorie provinciali ATA. In migliaia, il personale che sarebbe stato danneggiato, tra precari scavalcati e personale già di ruolo impossibilitato ad accettare profili professionali superiori. ANIEF ha poi proseguito mettendo a disposizione il modello di conciliazione per il personale Ata precario o di ruolo danneggiato, nell’indifferenza e a volte nella critica aperta di altre organizzazioni sindacali. Ora, il Miur riconosce la bontà della battaglia sindacale intrapresa e per evitare contenzione al giudice del lavoro invita gli ex-provveditorati a conciliare sul tema del riconoscimento del servizio. Anief, pertanto, invita tutto il personale che non ha ancora inviato il tentativo di conciliazione a farlo immediatamente, richiedendo il modello e le istruzioni operative a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando in oggetto “recupero punteggio ATA” e nel corpo della mail la provincia di interesse, i propri dati anagrafici ed i recapiti telefonici.

Ci teniamo a rivendicare il successo di questa battaglia sindacale che ha già visto il deposito di più di mille tentativi di conciliazione presso gli A.T. di tutta Italia.

Il comunicato precedente

 

Pubblicata il 15 febbraio 2013 la nota n. 1284 con la quale il MIUR ha nuovamente dato ragione all’ANIEF ribadendo che in merito alla valutazione del punteggio di servizio derivante dal cosiddetto “salva-precari”, la nota prot. 5837 del 31.7.2012 è stata successivamente modificata, dalla nota prot. 6513 del 4.9.2012 che, diversamente da quanto stabilito nella nota prot. 5837/2012, ha esteso anche agli aspiranti provenienti da fuori provincia l’attribuzione dei punteggi acquisiti tramite i DD.MM. "salva-precari".

Era il 31 Luglio 2012 quando la nota n. 5837 del Dott. Chiappetta, subito contestata dall’ANIEF, negava la valutazione del punteggio riconosciuto dalla norma relativa al “salva-precari” a chi si trasferiva da altra provincia.

Discriminatoria e fortemente penalizzante, la nota Miur n. 5837 del 31 luglio 2012 negava il servizio a chi si inseriva nelle graduatorie permanenti di altra provincia rispetto a quella di inserimento nel Salva-precari.

Ancora una volta il Ministero “interpretava” e “chiariva” in maniera recidiva su questioni già discusse e ampiamente decise nei tribunali di tutta Italia. Già allora era ormai assodato, infatti, che il personale della scuola che si spostava di provincia aveva diritto a portare con sé tutto il proprio punteggio, sulla base del quale si inseriva nella graduatoria di pertinenza. Per i docenti la mancata applicazione di questo principio, riconosciuto in tutti i tribunali e dalla Corte costituzionale, aveva già portato alla nota vicenda delle “code della vergogna”. In quel momento il Miur sembrò volerci riprovare con il personale Ata, al quale veniva negato il punteggio eventualmente maturato in virtù dell’inserimento negli elenchi del Salva-precari se richiedente trasferimento in altra graduatoria provinciale.

Pertanto l’ANIEF, considerata l’interpretazione fornita dalla Direzione Generale Miur per il personale scolastico del tutto errata in quanto non rispecchiava in alcun modo la volontà espressa nei decreti ministeriali “salva-precari” né tantomeno quella del legislatore (commi 2 e 4, art. 1 D.L. 25/09/2009 n. 134 coordinato con la legge di conversione 24/11/2009 n. 167), lanciò una campagna di ricorsi per il riconoscimento di detto servizio.

Depositati i primi ricorsi, è con la nota prot. 6513 del 4.9.2012 che il MIUR chiude definitivamente la questione dando ragione all'ANIEF dicendo a chiare lettere che i punteggi acquisiti a qualsiasi titolo, ivi inclusi quelli previsti dalla Legge 167 del 24 novembre 2009, art. 1 cc. 2, 3 e 4, e relativi DD.MM. di attuazione (salva-precari), spettano agli aventi diritto “tanto all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie permanenti della provincia in cui sono inseriti, quanto a coloro che chiedono l’inclusione nella terza fascia delle graduatorie di istituto di altra provincia, per il successivo inserimento nella graduatoria permanente della medesima provincia”.

Ci teniamo a rivendicarne il successo perché quella battaglia, come spesso capita, l’abbiamo condotta da soli mentre le altre OO.SS. erano a godersi il sole di agosto.

Leggi i comunicati precedenti:

Personale ATA: ANIEF ricorre per il riconoscimento del servizio derivante dal Salva-precari anche per chi si è trasferito

Riconoscimento punteggio da Salva-precari al personale ATA trasferitosi in altra provincia: il Miur dà ragione all'ANIEF

 

Danneggiati in migliaia, tra precari scavalcati e personale già di ruolo impossibilitato ad accettare profili professionali superiori. ANIEF mette a disposizione il modello di conciliazione per il personale Ata precario o di ruolo danneggiato dalle nomine all’avente titolo. Richiedi il modello a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Come già ricordato nei nostri precedenti comunicati, in tutta Italia si sono stipulati contratti (a nostro avviso illegittimi) fino all’avente titolo su tutti i posti vacanti, circa 35.000, di Assistente Amministrativo e di Assistente Tecnico. Il motivo, come noto, è dovuto alle incertezze dell’amministrazione sul futuro dei docenti inidonei ed in esubero, i quali in base al decreto che ha introdotto la scorsa estate la spending review dovrebbero passare proprio nei ruoli del personale Ata.

L’Anief torna a ribadire che non è più tollerabile il ritardo delle pur poche immissioni in ruolo del personale Ata. Anche se oggi apprendiamo che il Ministero intende sbloccare almeno le immissioni in ruolo dei collaboratori scolastici e dei cuochi, guardarobieri, infermieri e tecnici operanti all’interno delle aziende agrarie, riteniamo tale operazione messa in atto con un ritardo ingiustificabile: sin dallo scorso settembre, il nostro sindacato ha infatti reputato assurdo bloccare i posti dei collaboratori scolastici, visto che non sono mai stati interessati della questione.

Avevamo già segnalato all’amministrazione, attraverso l’invio di una diffida, che tale procedura (nomine all’avente titolo) avrebbe prodotto dei danni nei confronti di coloro che non hanno potuto stipulare i contratti in corrispondenza dell’avvio dell’anno scolastico. Ed ora è giunta l’ora, in vista dell’ormai prossimo aggiornamento delle graduatorie permanenti provinciali (24 mesi) e valutati gli effetti delle nomine fino all’avente titolo, di far valere i propri diritti. Bisogna infatti considerare che molti precari si vedranno scavalcati da personale assunto con minor punteggio.

Il personale fortemente penalizzato è il seguente:

- Aspiranti in posizione utile nella graduatoria permanente (24 mesi) per una nomina al 30/6 o 31/08 che, dal momento in cui i posti sono stati assegnati non più dagli A.T. (gli ex Provveditorati agli Studi), ma dalle istituzioni scolastiche: non essendo presenti nelle graduatorie di istituto non hanno ricevuto nessuna proposta di incarico.

- Personale già di ruolo che, trattandosi di contratti fino all’avente titolo, non ha potuto usufruire del comma 1 art. 59 del CCNL, che recita: “Il personale ATA può accettare, nell’ambito del comparto scuola, contratti a tempo determinato di durata non inferiore ad un anno, mantenendo senza assegni, complessivamente per tre anni, la titolarità della sede”. È chiaro, quindi, come la mancata attribuzione dell’incarico sin dalla sua disponibilità comporterà, all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie, una retrocessione in graduatoria a causa di un minor servizio dichiarabile.

Vogliamo quindi tutelare il personale che si trova in questa assurda situazione, chiedendo il riconoscimento del servizio per l’intera durata del posto che avrebbe ricoperto. Lo faremo dapprima con un tentativo di conciliazione, gratuito per tutti gli iscritti, che il personale interessato dovrà richiedere all’A.T. della propria provincia attraverso il modello predisposto dall’ANIEF; qualora la conciliazione non dovesse ottenere buon esito, affideremo l’azione ai nostri legali presenti su tutto il territorio nazionale per attivare i ricorsi al Giudice del lavoro.

Per richiedere il modello di conciliazione, il personale Ata interessato deve inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando in oggetto “recupero punteggio ATA” e nel corpo della mail la provincia di interesse, i propri dati anagrafici ed i recapiti telefonici.

 

Assunzioni personale Ata: il Ministro Profumo si veste da Ponzio Pilato e delega al suo capo dipartimento del Miur le risposte da dare per giustificare l’incredibile ritardo delle immissioni in ruolo di circa 5.500 amministrativi, tecnici ed ausiliari. Una mancanza che conferma la violazione sistematica in Italia di precisi atti comunitari introdotti proprio per prevenire l’abuso del precariato.

Quello del Ministro è un atteggiamento inaccettabile: ignaro del fatto che il destino professionale di migliaia di amministrativi, tecnici ed ausiliari è legato alle decisioni dell’amministrazione da lui governata, di fronte all’ennesima domanda di chiarimenti su quando si potranno concretizzare le immissioni in ruolo di circa 5.500 unità di personale Ata, Profumo incredibilmente si lava le mani e delega le spiegazioni del caso al capo dipartimento del Miur, Lucrezia Stellacci.

Anief non può che condannare l’ennesima decisione del Ministro, a pochi giorni dalle dimissioni del Governo di cui fa parte, di non affrontare il problema della mancata assunzione del personale non docente della scuola italiana. “Stiamo aspettando da oltre quattro mesi – dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – che Profumo chiarisca i motivi di questa grave inosservanza delle procedure di assunzione di migliaia di Ata. Il suo atteggiamento evasivo, confermato in occasione di una video chat organizzata dalla Rai, non fa che confermarci la sua mancanza di rispetto per una categoria di lavoratori che ha un ruolo fondamentale nello svolgimento delle attività della scuola italiana. Oltre che per tutto il pubblico impiego, visto che i precari coprono in media il 15% degli organici”.

Negli ultimi anni solo l’Anief ha denunciato con costanza la presenza di oltre 70.000 posti vacanti e disponibili per le immissioni in ruolo da destinare al personale Ata. Dal momento che ne sono stati accordati solamente una piccola parte, meno di un decimo, tra l’altro prevedendo pochissimi posti per ausiliari e amministrativi, non si capisce cosa ci sia ancora da attendere. Soprattutto dopo che anche il Ministero del Tesoro e tutte le istituzioni preposte hanno dato il loro assenso all’operazione. Ora, alla luce di questa evoluzione dei fatti, il Ministro dell’Istruzione che fa? Dice che le risposte del caso le darà il suo capo dipartimento!

Perché il Ministro non ricorda, invece, che una procedura d’infrazione dell’Ue sull’abuso dei contratti a termine nella scuola italiana, fortemente sostenuta dall’Anief, ha prodotto nel 2011 l’emanazione della Legge 106 da cui sono scaturite diverse decine di migliaia di assunzioni? E che un’altra procedura analoga è stata avviata solo poche settimane fa, sempre per il mancato rispetto nel nostro Paese dell’Accordo quadro 18/3/1999 allegato alla Direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999?

“Comprendiamo che ci sia imbarazzo – sostiene il presidente Pacifico – ma il sindacato non può tollerare questa mancanza di lealtà che si continua a perpetrare nei confronti del personale Ata. Al Ministro Profumo chiediamo quindi di chiarire già nelle prossime, prima che perda effetto la sua carica presso il Miur, che ha intenzione di emanare il provvedimento per procedere alle già autorizzate assunzioni del personale Ata. In caso contrario ci troveremo dinanzi ad una chiara violazione di precisi atti comunitari. Il tempo dell’attesa è finito: Profumo non può fare altro che assumersi le sue responsabilità”.

 

Accolto il ricorso di alcuni lavoratori non docenti di Agrigento: i giudici dicono che entro 60 giorni il Ministero dovrà indicare i criteri adottati per la cancellazione dei posti e perché ne ha affidati una parte ai lavoratori socialmente utili, sottraendoli a personale supplente in graduatoria anche da oltre 10 anni.

Il Ministero dell’Istruzione dovrà al più presto spiegare ai giudici amministrativi per quale motivo pure nell’anno in corso sono stati tagliati ulteriori posti da amministrativi, tecnici ed ausiliari, il cui preziosissimo lavoro è considerato vitale per tenere alta la qualità delle nostre scuole. Dopo aver preso atto delle sentenze nn. 6334/12 e 6335/12 pubblicate il 12 luglio scorso che rendono illegittima la distribuzione dei 26.903 posti tagliati dal 1 settembre 2009 al 1 settembre 2012, il Tar del Lazio ha ora accolto il ricorso di alcuni lavoratori di Agrigento, assistiti dall’Anief, che a seguito della pubblicazione del decreto interministeriale sugli organici Ata della scorsa estate, contenente complessivamente migliaia di posti su scala nazionale, hanno deciso di impugnare il provvedimento.

Ora il Tar indica che entro 60 giorni il Miur dovrà rispondere alla richiesta di chiarimenti, esplicitando quali criteri sono stati adottati per i tagli. Oltre che per un’ingiustificata terziarizzazione dei servizi. Il parere dei giudici del Tar, emesso attraverso l’ordinanza 10367/12 del 13 dicembre scorso, risulta dai contenuti associabili alla sentenza n. 6634 del luglio 2012: il nuovo decreto sull’anno scolastico in corso ripresenta infatti delle parti già annullate in precedenza, in particolare quelle riguardanti la riduzione dei posti, che secondo le aule di giustizia risultano fuori del dettato legislativo.

Nel decreto interministeriale, impugnato dall’Anief, il Ministero dell’Istruzione ha anche deciso di accantonare il 25% dei posti del personale ausiliario ai servizi di pulizia terziarizzati: questi posti, peraltro calcolati in base all'organico di diritto e non ai posti effettivamente vacanti, andranno quindi ai lavoratori socialmente utili (Lsu) e assegnati attraverso rapporti di lavoro di tipo Co.co.co. Inoltre, verranno sottratti a coloro che attendono da anni, anche da decenni, di essere assunti dopo aver vinto un regolare concorso pubblico.

Anche la Direzione scolastica regionale siciliana, visti i numerosi tagli al personale Ata perpetrati ad Agrigento come anche nelle altre province, è chiamata a specificare i posti accantonati per LSU e Co.co.co. L'udienza in camera di Consiglio sul ricorso presentato dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli è fissata per il 21 marzo 2013.

L’ordinanza del Tar Lazio

 

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