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Quota 96: in Emilia e in Puglia la Corte dei Conti sospende il giudizio

In attesa della decisione della Corte costituzionale rimessa dal giudice del lavoro di Siena. Anief si costituirà in giudizio per i propri ricorrenti ad adiuvandum dopo aver affiancato con i propri legali tutto il personale che ha richiesto al giudice delle pensioni di essere collocato in quiescenza. La norma è ancora più ingiusta dopo che la spending review, per evitare nuovi esodati, ha previsto il pensionamento coatto dei sovrannumerari. Vuoi la nostra assistenza? Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Finalmente, anche alcuni giudici della Corte dei Conti dopo un primo indirizzo negativo sembrano aprire alle tesi dei ricorrenti del sospetto di incostituzionalità della legge che ha provocato il calo drastico delle richiesti di pensionamento anche nella scuola, dove il burnout è particolarmente elevato.

La sospensione del giudizio in attesa della pronuncia della Consulta è stata promossa nei ricorsi avviati con il patrocinio gratuito dell’Anief dai legali Tiziana Sponga e Michele Ursini per alcuni docenti che avevano richiesto l’anno scorso di essere collocati in pensione avendo maturato il requisito della cosiddetta “quota 96” il 1° settembre 2011, nell’intraprendere l’ultimo anno di servizio prima dell’approvazione della riforma Fornero (art. 24, L. 214/2011).

La decisione appare tanto più giusta visto che questa condizione obbligherebbe lo stesso personale ad andare in pensione se collocati in esubero per il prossimo anno scolastico ai sensi dell’art. 14, c. 20bis della legge 135/2012.

La sentenza del Tribunale di Siena

 

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