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A Trani il giudice assume in ruolo un precario di lungo corso. Ricorrere in Tribunale paga

Precari della scuola: a Trani il giudice assume in ruolo un supplente di lunga data: già firmato il contratto presso l’Ust di Bari, dopo che il giudice del capoluogo pugliese ha accolto il ricorso Anief incentrato sulla necessità di applicare la direttiva comunitaria 1999/70/CE, condannando anche il Miur all’esborso di un adeguato risarcimento danni e al pagamento delle spese processuali.

II presidente ANIEF, Marcello Pacifico: "dopo la conferma della Corte di Appello di Torino sulla liceità degli scatti ai precari e il dietrofront dell’Usr Puglia sul licenziamento degli ultimi assunti per fare spazio a quelli immessi in ruolo dal giudice, è la dimostrazione che ricorrere alla giustizia paga".

I tempi dei ricorsi: per assistere all’esito dei tanti ricorsi sulla stabilizzazione del personale precario presentati dal giovane sindacato alla corte di Strasburgo bisognerà aspettare un anno. Nel frattempo, sono già esecutive le sentenze sui risarcimenti e sull’applicazione degli scatti immediati.

Non si arresta l’azione dell’Anief. Stavolta il giovane sindacato ha determinato l’assunzione di un docente precario attraverso il Tribunale di Trani, a cui si era rivolto per chiedere la stabilizzazione dopo aver svolto un numero superiore ai 36 mesi di servizio a tempo determinato richiesti. Il docente ha già firmato, presso l’Ust di Bari, la proposta di assunzione in ruolo, dopo che il giudice del capoluogo pugliese ha accolto il ricorso presentato dal legale dell’Anief, Michele Ursini, il quale aveva giustamente rivendicato l’applicazione della direttiva comunitaria, la 1999/70/CE, che da 13 anni impone ai Paesi dell’Ue di assumere tutti i lavoratori che hanno svolto 36 mesi di servizio attraverso i contratti a termine.

La proposta di assunzione è stata formalizzata dopo che la sentenza emessa dal giudice di primo grado è passata in giudicato: il Miur è stato quindi condannato non solo all’assunzione del docente precario, ma anche a farsi carico dei danni prodotti all’ex precario e al pagamento delle spese processuali.

L’assunzione attraverso il Tribunale di Trani giunge a pochi giorni dalla decisione del giudice della Corte di Appello di Torino di confermare la sentenza di primo grado sulla liceità di assegnare gli scatti stipendiali anche al personale non di ruolo. Ignorando totalmente, tra l’altro, la sentenza della Cassazione n. 10127/2012 che giustifica il regime derogatorio adottato in Italia rispetto alla direttiva europea 1999/70/CE sulla stabilizzazione dei precari “storici”.

Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, esprime forte soddisfazione per quella che ha tutta l’impressione di essere una sentenza ‘pilota’: “assieme all’egregio lavoro dei nostri validi collaboratori e preparati legali, siamo riusciti – dichiara Pacifico – a far assumere a tempo indeterminato un docente la cui precarietà lavorativa si protraeva da troppi anni, durante i quali la sua preziosa competenza e professionalità è stata utilizzata dal Miur per sopperire alla mancanza di personale”.

L’assunzione del precario pugliese non è una novità, ma solo l’ultimo atto di una lunga serie. Con esito, naturalmente, a favore dei personale non di ruolo della scuola. Basti pensare al raggruppamento di docenti assunto e Ata assunti a titolo definitivo, sempre in Puglia, dove il vice direttore dell’Usr ha tentato, sino a quando non è stato smentito dal ministro Profumo, di licenziare in numero corrispondente gli ultimi assunti in ruolo per fare spazio ai vincitori dei ricorsi patrocinati dall’Anief.

“Al di là delle interpretazioni fantasiose o di parte – continua il presidente del giovane sindacato – ormai c’è un dato inequivocabile su cui in tanti si troveranno d’accordo: quando vi sono i presupposti, ricorrere alla giustizia paga. Sia in termini di risarcimento pecuniario adeguato, sia ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato per aver svolto per diversi anni la professione e ritrovarsi ogni volta a ripartire daccapo. L’Anief continuerà, dunque, a tutelare i diritti di questi lavoratori. Perché non meritano di operare in uno Stato che formalmente fa parte dell’Europa, ma poi nei fatti ne rimane lontano”.

Il presidente Pacifico ricorda, infine, che “per assistere all’esito dei tanti ricorsi sulla stabilizzazione del personale precario presentati dall’Anief alla corte di Strasburgo bisognerà aspettare. Probabilmente il 2014, ma comunque non più di un anno. Nel frattempo, sono già esecutive le sentenze sui risarcimenti e sull’applicazione degli scatti immediati. È la dimostrazione, a dispetto di alcuni ‘mal di pancia’, che ormai anche il giudice nazionale ha trasformato una fondata linea di pensiero in un inconfutabile punto di arrivo”, conclude il rappresentante del sindacato.

 

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