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shutterstock 163073381 aAnnullati il D.D.G. n. 58/2013 e il Regolamento n. 81/2013 che modifica il n. 249/2010 laddove esclude precari e docenti di ruolo con 540 o 360 giorni cumulati con o senza servizio specifico di 180 giorni. Per cinque mesi, il Tar ha respinto ben quattro volte le richieste di provvedimenti cautelari. Ora Anief ottiene dal Consiglio di Stato il disco verde per i primi trecento tra i tremila ricorrenti che attendevano di iscriversi con riserva ai corsi universitari abilitanti. I docenti esclusi, in totale, rappresentavano il 5% dei più di 60.000 candidati. Aggiornato con le ordinanze da scaricare.

L’avv. Sergio Galleano, che ha seguito in appello i ricorsi nn. 8188, 8189, 10060, 10637 del 2013 patrocinati in primo grado dagli avv.ti Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli dell’Anief, ottiene dai giudici di Palazzo Spada l’annullamento delle ordinanze negative del Tar Lazio nn. 319, 320, 331, 335 del 2014 nei ricorsi con cui sono stati impugnati i decreti del Direttore generale, i regolamenti ministeriali, gli elenchi degli esclusi ai corsi PAS. Grazie alle ordinanze del Consiglio di Stato nn. 950, 951, 952, 956 e 998 del 2014, che confermano alcuni decreti monocratici già ammessi, i ricorrenti appellati seguiti dal Sindacato ora possono iscriversi ai corsi abilitanti iniziati da qualche giorno o che sono in procinto di partire presso le Università.

Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aveva denunciato fin dall’inizio i motivi di illegittimità del Regolamento che aveva cambiato i criteri di accesso ai corsi riservati per il conseguimento dell’abilitazione presso le Università rispetto a una chiara espressione del legislatore negli ultimi quarant’anni: 360 giorni di servizio prestati in un determinato periodo sono sempre stati considerati un titolo congruo per valutare la capacità didattica e maturare il diritto a poter conseguire un’abilitazione, in possesso del titolo di servizio e di studio. Lo stesso criterio era stato ripreso dalla legge 143/2004 che aveva considerato valido il servizio di 360 giorni prestato tra il 1999-2004 per la frequenza dei corsi riservati presso le SSIS.

I titolari del Dicastero di Viale Trastevere, però, nel 2012-2013, cambiano i criteri di accesso con un atto di natura regolamentare e pur prendendo in considerazione in parte gli anni di servizio prestati a partire dal 1999, già legiferati dal Parlamento, decidono un nuovo requisito di accesso: 540 giorni di servizio, di cui 180 giorni per ciascun anno e ancora 180 come servizio specifico, con esclusione anche dei docenti di ruolo ancorché sovrannumerari. Già una prima nota del Miur prendeva atto delle prime storture e considerava valido il servizio prestato in ambito disciplinare, mentre l’ultima nota n. 1645 del 26 febbraio 2014 permette, persino, la frequenza in altra classe di concorso ai docenti che hanno presentato domanda senza titolo di studio valido per la classe che intendevano frequentare. Il Tar Lazio, dopo una prima ordinanza accolta in estate per un ricorrente di ruolo, poi disconosciuta, e diversi rinvii per tutto l’autunno e l’inverno in attesa della partenza dei corsi, rigetta le richieste cautelari avanzate dai ricorrenti perché ritiene le scelte del Ministero obbligate dall’impianto regolamentare voluto dal ministro Gelmini, emanato dal ministro Profumo e confermato dal ministro Carrozza. Per il Consiglio di Stato, invece, questi provvedimenti cautelari devono essere concessi “considerato che nella comparazione dei contrapposti interessi […] appare prevalente l’interesse degli appellanti alla frequentazione dei corsi abilitanti per cui è giudizio, non risultando tale soluzione interinale, assunta in attesa della definizione del merito, di pregiudizio per le ragioni dell’amministrazione scolastica”.

I legali dell’Anief non hanno dubbi sull’esito finale del contenzioso che riguarda una trentina di ricorsi pendenti, vista la chiara espressione del legislatore e della giurisprudenza nel merito. Nel frattempo, finalmente, i ricorrenti esclusi potranno frequentare un corso che costa quasi 3.000 per conseguire un titolo che hanno già conquistato tra i banchi in tutti questi anni.

Il sindacato, a tal proposito, ricorda che è ancora possibile appellarsi in Consiglio di Stato, ma bisogna affrettarsi per ottenere provvedimenti cautelari prima dell’inizio dei corsi e nel monte ore delle assenze autorizzate. ANIEF aveva inviato nei giorni scorsi a tutti gli interessati le istruzioni e il mandato per costituirsi in appello. Chi non dovesse averle ricevute, deve immediatamente inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.specificando cognome e nome, indirizzo mail e recapiti telefonici, numero di ruolo del proprio ricorso.

Le ordinanze del Consiglio di Stato

Ordinanza 950/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10060)

Ordinanza 951/2014 (relativa al ricorso TAR n. 8188)

Ordinanza 952/2014 (relativa al ricorso TAR n. 8189)

Ordinanza 956/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10637)

Ordinanza 998/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10637)

Annullati il D.D.G. n. 58/2013 e il Regolamento n. 81/2013 che modifica il n. 249/2010 laddove esclude precari e docenti di ruolo con 540 o 360 giorni cumulati con o senza servizio specifico di 180 giorni. Per cinque mesi, il Tar ha respinto ben quattro volte le richieste di provvedimenti cautelari. Ora Anief ottiene dal Consiglio di Stato il disco verde per i primi trecento tra i tremila ricorrenti che attendevano di iscriversi con riserva ai corsi universitari abilitanti. I docenti esclusi, in totale, rappresentavano il 5% dei più di 60.000 candidati. Aggiornato con le ordinanze da scaricare.

L’avv. Sergio Galleano, che ha seguito in appello i ricorsi nn. 8188, 8189, 10060, 10637 del 2013 patrocinati in primo grado dagli avv.ti Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli dell’Anief, ottiene dai giudici di Palazzo Spada l’annullamento delle ordinanze negative del Tar Lazio nn. 319, 320, 331, 335 del 2014 nei ricorsi con cui sono stati impugnati i decreti del Direttore generale, i regolamenti ministeriali, gli elenchi degli esclusi ai corsi PAS. Grazie alle ordinanze del Consiglio di Stato nn. 950, 951, 952, 956 e 998 del 2014, che confermano alcuni decreti monocratici già ammessi, i ricorrenti appellati seguiti dal Sindacato ora possono iscriversi ai corsi abilitanti iniziati da qualche giorno o che sono in procinto di partire presso le Università.

Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aveva denunciato fin dall’inizio i motivi di illegittimità del Regolamento che aveva cambiato i criteri di accesso ai corsi riservati per il conseguimento dell’abilitazione presso le Università rispetto a una chiara espressione del legislatore negli ultimi quarant’anni: 360 giorni di servizio prestati in un determinato periodo sono sempre stati considerati un titolo congruo per valutare la capacità didattica e maturare il diritto a poter conseguire un’abilitazione, in possesso del titolo di servizio e di studio. Lo stesso criterio era stato ripreso dalla legge 143/2004 che aveva considerato valido il servizio di 360 giorni prestato tra il 1999-2004 per la frequenza dei corsi riservati presso le SSIS.

I titolari del Dicastero di Viale Trastevere, però, nel 2012-2013, cambiano i criteri di accesso con un atto di natura regolamentare e pur prendendo in considerazione in parte gli anni di servizio prestati a partire dal 1999, già legiferati dal Parlamento, decidono un nuovo requisito di accesso: 540 giorni di servizio, di cui 180 giorni per ciascun anno e ancora 180 come servizio specifico, con esclusione anche dei docenti di ruolo ancorché sovrannumerari. Già una prima nota del Miur prendeva atto delle prime storture e considerava valido il servizio prestato in ambito disciplinare, mentre l’ultima nota n. 1645 del 26 febbraio 2014 permette, persino, la frequenza in altra classe di concorso ai docenti che hanno presentato domanda senza titolo di studio valido per la classe che intendevano frequentare. Il Tar Lazio, dopo una prima ordinanza accolta in estate per un ricorrente di ruolo, poi disconosciuta, e diversi rinvii per tutto l’autunno e l’inverno in attesa della partenza dei corsi, rigetta le richieste cautelari avanzate dai ricorrenti perché ritiene le scelte del Ministero obbligate dall’impianto regolamentare voluto dal ministro Gelmini, emanato dal ministro Profumo e confermato dal ministro Carrozza. Per il Consiglio di Stato, invece, questi provvedimenti cautelari devono essere concessi “considerato che nella comparazione dei contrapposti interessi […] appare prevalente l’interesse degli appellanti alla frequentazione dei corsi abilitanti per cui è giudizio, non risultando tale soluzione interinale, assunta in attesa della definizione del merito, di pregiudizio per le ragioni dell’amministrazione scolastica”.

I legali dell’Anief non hanno dubbi sull’esito finale del contenzioso che riguarda una trentina di ricorsi pendenti, vista la chiara espressione del legislatore e della giurisprudenza nel merito. Nel frattempo, finalmente, i ricorrenti esclusi potranno frequentare un corso che costa quasi 3.000 per conseguire un titolo che hanno già conquistato tra i banchi in tutti questi anni.

Il sindacato, a tal proposito, ricorda che è ancora possibile appellarsi in Consiglio di Stato, ma bisogna affrettarsi per ottenere provvedimenti cautelari prima dell’inizio dei corsi e nel monte ore delle assenze autorizzate. ANIEF aveva inviato nei giorni scorsi a tutti gli interessati le istruzioni e il mandato per costituirsi in appello. Chi non dovesse averle ricevute, deve immediatamente inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando cognome e nome, indirizzo mail e recapiti telefonici, numero di ruolo del proprio ricorso.

Le ordinanze del Consiglio di Stato

Ordinanza 950/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10060)

Ordinanza 951/2014 (relativa al ricorso TAR n. 8188)

Ordinanza 952/2014 (relativa al ricorso TAR n. 8189)

Ordinanza 956/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10637)

Ordinanza 998/2014 (relativa al ricorso TAR n. 10637)

Il TAR Lazio, dopo mesi di rinvii, si pronuncia nel fumus, seppur in sede cautelare, e conferma i criteri stabiliti dal regolamento modificato. Per il sindacato, tuttavia, continuano a contraddire tutta la giurisprudenza e legislazione precedente. Pertanto, sono state inviate a tutti i ricorrenti le istruzioni per l’appello, in vista della decisione che verrà presa all’indomani della prima Camera di Consiglio dai giudici di Palazzo Spada, il prossimo 4 marzo.

Sono migliaia i ricorrenti esclusi dal D.D.G. 58/2013 in attesa di ottenere il via libera per partecipare ai Percorsi Abilitanti Speciali. Negli scorsi mesi, a parte il primo ricorso pilota accolto in sede cautelare per un docente di ruolo e alcuni decreti monocratici accolti per singoli ricorrenti, abbiamo dovuto registrare l’indisponibilità del TAR Lazio alla concessione di misure cautelari, ripetutamente richieste dai legali del sindacato.

La parola adesso passa al Consiglio di Stato che, nell’udienza del prossimo 4 marzo, dovrà decidere se autorizzare o meno l’immediata partecipazione dei primi ricorrenti appellati ai corsi abilitanti. Per questo motivo, ANIEF ha inviato a tutti gli interessati le istruzioni e il mandato per costituirsi in appello, nel caso sia ribaltata la decisione cautelare assunta dai giudici amministrativi in primo grado. Chi non dovesse averle ricevute, deve immediatamente inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando cognome e nome, indirizzo mail e recapiti telefonici, numero di ruolo del proprio ricorso.

 

Ci giungono alcune segnalazioni di aspiranti alla frequenza dei corsi PAS esclusi perché gli Uffici Scolastici Regionali hanno conteggiato esclusivamente i giorni di servizio effettivo svolti nei Centri di Formazione Professionale, e non l’intero periodo di validità del contratto.

Tale illegittima interpretazione della normativa ha causato inevitabilmente il mancato raggiungimento dei 180 gg. di servizio per anno necessari per accedere ai corsi PAS.

ANIEF, pertanto, ha predisposto un modello di reclamo. Gli interessati iscritti all’ANIEF potranno quindi contattare la sede regionale o provinciale competente per richiederlo. Inoltre, sulla base delle segnalazioni ricevute, ANIEF provvederà, per conto dei propri iscritti, a diffidare gli Uffici Scolastici Regionali che non valutano per intero il periodo di servizio svolto presso i CFP.

Si comunica che nell’ultima Camera di Consiglio Tar Lazio del 21 novembre scorso sono state rigettate tutte le richieste di sospensiva cautelare inoltrate dai legali nei ricorsi pendenti per assenza di ulteriori determinazioni del Miur. E invero, il giorno successivo, il 22 novembre 2013, è stato pubblicato il decreto dipartimentale di attivazione dei PAS, dove si invitano gli Atenei a far partire i corsi preferibilmente entro metà dicembre e comunque a dilazionare entro il biennio successivo i corsi in sovrannumero o dimensionati.

Pertanto, i legali, alla luce delle decisioni che saranno prese nella Camera di Consiglio del 2 dicembre prossimo sull’ultimo step dei ricorsi, si riservano di ripresentare nuove richieste d’ammissione con urgenza per tutti i ricorrenti prima dell’attivazione dei primi corsi e delle udienze di merito già fissate per molti ricorsi nella terza decade di febbraio, per evitare nuove condanne alle spese dovute alla manifestata volontà del Collegio di discutere con sentenza a breve i ricorsi in oggetto.

 

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