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La scuola ha bisogno di innalzare il numero di docenti, ma anche di lavoratori Ata. Lo sa bene l’Anief, che ha appena partecipato a un incontro per la mobilità del personale amministrativo della scuola, in particolare per il personale che proviene dalle cooperative: si tratta di 20mila lavoratori socialmente utili (LSU) che sono stati assunti come lavoratori a tempo indeterminato.

“Quando sono state fatte queste assunzioni – ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, intervistato dall’agenzia Teleborsa – quei posti in organico dovevano essere aggiuntivi rispetto ai posti che ordinariamente venivano utilizzati dai collaboratori scolastici con contratti a tempo determinato. È quindi arrivato ora il momento di incrementare l’organico ATA, inserendo questi 20 mila posti, e di procedere alle immissioni in ruolo a tempo indeterminato di tutto il personale precario che ha svolto per tanti anni il lavoro nella scuola italiana. Va poi ricordato che dal 2008 l’organico ATA si è ridotto del 25%, a volte lasciando non in sicurezza le scuole: è arrivato il momento, grazie anche all’utilizzo dei fondi del Recovery Plan, di garantire in pieno il diritto allo studio, ma anche di potenziare l’organico ATA, attivando tutti i profili professionali”.
Leggi il comunicato integrale.

Passano i giorni ma non si sblocca la vicenda kafkiana dei docenti e Ata in servizio in una regione diversa da quella di residenza e per questo esclusi delle prenotazioni on line delle vaccinazioni del personale scolastico di alcune Regioni. Secondo alcune stime, probabilmente in difetto, l’ingiustificata esclusione riguarderebbe almeno 15.000 docenti. Inoltre, permane la sensibile differenziazione di trattamento denunciata da Anief tra i lavoratori di alcune Regioni, come la Campania, il Lazio, la Puglia, l’Emilia Romagna, la Toscana, dove la campagna di vaccinazione è già iniziata da giorni, ed altre dove invece tarda a partire. Continua a permanere il problema, inoltre, già sollevato dalla stampa specializzata relativo al fatto che “trattandosi di una procedura ad adesione volontaria, il Ministero ad oggi non ha previsto un permesso ‘speciale’ che sia al di fuori delle tipologie di permesso previsto nel Contratto”.
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