Graduatorie

Graduatorie: per il giudice amministrativo esiste il solo pettine dal 2008

Anief chiarisce gli interrogativi posti da un segretario generale di un sindacato giallo della Scuola in merito all’udienza del 3 marzo scorso sulla questione coda-pettine.

E’ incredibile come alcuni sindacalisti che contrattano la vita dei lavoratori grazie al beneplacito del datore di lavoro, arrivando, persino a rinunciare alla potestà di contrattare per loro conto, vogliano dare lezioni di diritto in piazza nel celebrare i processi non già, come sarebbe doveroso, nelle aule giudiziarie, ma con comunicati stampa trasudanti rancore. L'avvilente prassi di attaccare o intimidire gli organi giudiziari a mezzo stampa, invero, è ben nota nella cronaca politica del nostro Paese. Occorre, purtroppo, farsene una ragione.

E tuttavia, se qualcuno di essi lo ritenesse opportuno, gli avvocati dell'ANIEF sarebbero ben lieti di svelare l'arcano processuale oggetto dei loro interrogativi. In privato, s’intende, sempre che le decine di avvocati degli stessi sindacati, dei contro-interessati e dello Stato non gli diano prima la risposta. Sarebbe questa una gradita occasione per commentare insieme il testo della sentenza definitiva del Consiglio di Stato n. 2486 del 27 aprile 2011 sul tema decidendum. Una sentenza che, evidentemente, sarà sfuggita agli interroganti.

Durante l’incontro, infine, questi sindacalisti potrebbero rispondere ad una domanda che da tempo circola nel mondo della scuola: chi ha avuto la brillante idea di suggerire al MIUR "l'eccentrica" soluzione delle tre code per evitare una sentenza degli stessi giudici del Tar Lazio già pronunciata nel lontano 2008? Ma forse si tratterebbe di una domanda troppo imbarazzante.

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