Concorsi

L’Anief ritiene illusoria e ingiusta la decisione del Miur di bandire, nel prossimo autunno, un concorso per 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado: ci sono già 250 mila docenti vincitori di concorso, in lista di attesa anche da tanti anni, che hanno tutti i titoli per essere assunti e inoltre se il concorso sarà riservato solo agli abilitati i giovani non potranno nemmeno fare domanda. E questa sarebbe l’apertura del Miur alle nuove generazioni desiderose di fare l’insegnante?

L’Anief si chiede che fine hanno fatto i 100 mila abilitati presso le scuole di specializzazione all’insegnamento: sono questi i numeri dei docenti che sono stati selezionati nello scorso decennio, dopo l’ultimo concorso a cattedre bandito nel 1999, su un numero programmato di posti vacanti e disponibili per il triennio successivo e dopo aver superato un regolare Esame di Stato sui contenuti delle materie e sulle competenze didattiche maturate. La verità è che il 70% di loro non è stato ancora assunto. Per non parlare dei nuovi 21mila aspiranti docenti insegnanti attraverso i Tfa le cui prove selettive sono in corso di svolgimento.

Che motivo c’era – si chiede Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – di illudere nuovamente la categoria degli insegnanti, dal momento che la maggior parte di quelli già selezionati per svolgere questa professione è stata abbandonata in questi ultimi anni, spesso in scuole di province diverse, a svolgere il servizio come supplenti? La realtà è che questi insegnanti sono stati selezionati da giovani e stanno invecchiando rimanendo precari nelle nostre scuole autonome”.

Ma non si può invecchiare – continua Pacifico – vincendo concorsi uno dopo l’altro e poi rimanere sempre al ‘palo’. Certo, un nuovo concorso può essere visto come una nuova opportunità. Però è davvero troppo tempo che, almeno nella scuola, non garantisce un reale sbocco di lavoro. Questo è avvenuto perché per decenni il Miur ha autorizzato prima i provveditorati e poi le università ad abilitare decine di migliaia di candidati. Con il risultato che oggi ci sono 250mila insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento”.

Il sindacato teme, inoltre, che l’accesso al concorso a cattedre annunciato dal Ministero dell’Istruzione verrà riservato ai soli abilitati. E che quindi non potranno certo accedervi i neo-laureati, né tantomeno coloro che si accingono a svolgere il Tfa. “Saranno invece costretti a partecipare a questa nuova procedura concorsuale i precari abilitati che – conclude il presidente dell’Anief -  parallelamente non rinunceranno di certo a denunciare il Governo italiano presso la Commissione Ue: un Governo che dopo essere averli utilizzati per tanti anni da supplenti si dimentica del prezioso servizio reso allo Stato, mettendoli di fronte ad un’inutile prova”.

E' prevista per il 24 settembre la pubblicazione di un bando di concorso, per titoli ed esami, su base regionale, finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado, risultanti vacanti e disponibili; altrettanti posti saranno messi a disposizione dal Miur attingendo dalle attuali graduatorie. La procedura concorsuale avverrà secondo modalità innovative per favorire l'ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli. Visto l'elevato numero di potenziali candidati, vi sarà una prova selettiva da svolgersi alla fine di ottobre, su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso. A gennaio sarà svolta la prova scritta (consistente anche in una prova strutturata di verifica delle competenze disciplinari), in modo da avere i tempi per svolgere la prova orale (con l'inserimento di una simulazione di una lezione per verificare l'abilità didattica) e pubblicare le graduatorie in tempo utile per l'immissione in ruolo per l'a.s. 2013/2014. A questo primo bando seguirà un secondo entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione.

Comunicato stampa del Ministero

Non si contano più le sentenze dei Tar che annullano per diversi motivi le procedure concorsuali del concorso per dirigenti scolastici, svolte nelle regioni prima della nomina dei candidati risultati idonei. Stiamo parlando di un concorso male organizzato e viziato da troppe distorsioni: sin dal pessimo allestimento delle prove preliminari, organizzate sulla base di un alto numero di quesiti scorretti.

Dai Tar di Molise, Piemonte, Lazio, Calabria, Lombardia e Umbria, sono arrivate sentenze che hanno accertato irregolarità: in alcuni casi i giudici hanno disposto anche l’annullamento delle prove scritte. E ancora si attende la sentenza del Tar del Lazio sulla correttezza delle prove pre-selettive. Inoltre, da parlamentari di diversi schieramenti sono pervenute interrogazioni precise che ancora attendono risposte chiare.

Anief torna quindi a rinnovare la richiesta formulata da tempo al Ministero dell’Istruzione: occorre con celerità sospendere questo concorso. Per bandirne uno nuovo, con domande selettive e procedure corrette, che tenga anche conto dei nuovi organici venutisi a determinare a seguito dei decreti assessoriali sul dimensionamento.

È assurdo sapere, infatti, che in questi giorni – dichiara il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – siano state pubblicate circolari sugli organici, di fatto e di diritto, sul personale docente, Ata e Dsga, e siano state approvate delle modalità riguardanti il personale dirigenziale e l’organizzazione della rete scolastica ‘contra legem’ rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato dal nostro ordinamento quelle norme sul dimensionamento scolastico che intendevano delegare la definizione della pianta organica alle volontà assessoriali”.

Il Miur non può continuare ad ignorare quanto accaduto in Lombardia, dove le prove scritte del concorso sono state di fatto cancellate. Come non può far finta di nulla di fronte alla recente sentenza di annullamento del Tribunale regionale dell’Umbria, dove si è giunti alla stessa decisione decretando illegittimi i criteri di valutazione adottati dalle commissioni. Inoltre, non bisogna dimenticare che il Tar del Lazio ed il Consiglio di Stato presto potrebbero reputare nulle anche le prove pre-selettive, cui nell’ottobre scorso parteciparono 32 mila candidati.

Come se non bastasse, ancora oggi l’aspirante vincitore del concorso non potrebbe vedersi assegnato il posto fisso da dirigente scolastico, perché tutto l’organico dovrà essere necessariamente rivisto alla luce della sentenza della Corte Costituzionale del mese di giugno e delle decisioni che saranno assunte nella prossima Conferenza Stato-Regioni.

A questo punto – chiede pubblicamente il presidente dell’Anief – perché continuare a tenere in vita una procedura concorsuale mal gestita, infarcita di errori e con l’entità dei posti da assegnare ancora incerta rispetto al bando iniziale? Per tutti questi motivi il nostro sindacato rinnova l’invito al Miur di sospendere immediatamente qualsiasi procedura di nomina, in attesa di assistere alla formazione di un quadro dai contorni più certi. Sia per l’attribuzione dei posti in organico, sia perché si ristabilisca una gestione delle procedure concorsuali nuova, trasparente e imparziale”.

In Italia – conclude Pacifico – non vi è bisogno di dirigenti scolastici reclutati ‘per strada’ e selezionati attraverso un alto numero di quesiti errati. Quello che serve alle nostre scuole sono dei capi d’istituto meritevoli, che dimostrino di conoscere profondamente l’autonomia scolastica e come applicarla”.

Dai giudici amministrativi della Lombardia arriva l'annullamento delle prove scritte. La direzione regionale sospende la nomina dei vincitori prevista per fine mese.

Per evitare un grave danno erariale alle casse dello Stato proprio mentre è in corso di conversione il decreto legge sulla spending review, il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, rinnova al ministro la richiesta di sospendere la nomina di tutti i presunti idonei del concorso a dirigente scolastico in attesa dell'udienza del Tar Lazio del prossimo 22 novembre che riguarda oltre 8.000 ricorrenti. Il sindacato ha denunciato l'irregolarità delle prove di preselezione in tema di correttezza dei quesiti e di gestione della procedura concorsuale e ha chiesto la rinnovazione dell'intera procedura.

Da parlamentari di diversi schieramenti sono pervenute interrogazioni sul tema. A questo punto buon senso vorrebbe di congelare la nomina dei presunti vincitori che potrebbero essere bocciati dai tribunali della Repubblica.

Lo avevamo detto più volte: questo concorso era da rifare. Speriamo che il ministro Profumo questa volta ci ascolti prima di programmare ulteriori tagli di spesa dovuti ai costi di un cattivo funzionamento della selezione dei dirigenti della scuola.

La sentenza del TAR Lombardia

La nota dell’USR Lombardia

L’articolo del Corriere della Sera (21 giugno 2012) sulle cifre del concorso DS

Atto ispettivo sulla presunta nomina nel Lazio di dirigenti sindacali di Cisl e Anp che si era costituita ad opponendum per salvare il concorso, contro la normativa vigente, dopo l’ordinanza del Tar Molise. Contestato anche l’operato di Formez nella correzione dei test pre-selettivi. Richieste clausole di salvaguardia per la nomina dei presunti vincitori, prima della sentenza di merito del Tar, attesa per il prossimo 22 novembre.

Si attende un chiarimento urgente del ministro Profumo per smentire l’ennesima denuncia di una prova già sbagliata, probabilmente truccata nei contenuti e nella valutazione prima che siano assunti - coerenza vorrebbe con riserva - i presunti vincitori, in attesa delle diverse sentenze previste per il 22 novembre prossimo. Dopo le polemiche per il candidato sorpreso a copiare in Puglia e non escluso, l’ordinanza del Tar Molise, il caso Formez per lo scambio dei codici tra candidati e la nomina di alcuni commissari nel Lazio giungono in Parlamento in attesa della pronuncia dei giudici amministrativi.

Il ministro è chiamato a verificare se dei dirigenti sindacali siano stati nominati membri delle commissioni di esame del concorso contro la normativa vigente e se all’atto della verifica dei test pre-selettivi i codici dei candidati possano essere scambiati da Formez nel giro di 24 ore in violazione di procedure che ne richiedono la non modificabilità, pena la contestazione di tutti i codici attribuiti. Dal Parlamento, visti i palesi errori, giunge un appello alla cautela sulla nomina dei presunti vincitori del concorso che potrebbero essere dichiarati decaduti dai tribunali, con grave pregiudizio per il buon andamento della pubblica amministrazione. Per il presidente dell’Anief, prof. Marcello Pacifico, “è giunto il momento di dire basta a una procedura indegna di un paese civile che non può selezionare i suoi dirigenti su quesiti palesemente sbagliati né permettersi procedure poco trasparenti che travolgono le istituzioni. Bisogna annullare tutto e garantire l’imparzialità della pubblica amministrazione nella selezione del personale e nella valutazione del merito dei candidati. Basterebbe avere un po’ di buon senso per non passare sempre dalle aule parlamentari o giudiziarie”.

 

COMUNICATO ON. RUSSO (PD)

Russo (Pd), Il Ministero intervenga al più presto per fare chiarezza sulle gravissime irregolarità del concorso per dirigente scolastico

Il Ministero intervenga al più presto per fare chiarezza sulle gravissime irregolarità del concorso per dirigente scolastico

"Oggi ho presentato un’interrogazione al Ministro Profumo per chiedere quali iniziative intenda adottare qualora il Tar del Lazio riterrà, come ampiamente prevedibile, irregolare l’intera procedura per la selezione dei futuri dirigenti scolastici". Lo dichiara il deputato Pd Tonino Russo. "Appare evidente, infatti, come il concorso gestito dalla Formez S.P.A. sia stato viziato da una serie di incredibili errori che dovrebbero condurre al suo immediato annullamento". È fondamentale - conclude il parlamentare pd - che il Ministro trovi al più presto una via d’uscita che chiuda questo brutto pasticcio".

 

 

Il Testo dell'interrogazione parlamentare dell'On. Russo

 

Al Ministro dell’Istruzione

per sapere- premesso che:

considerato che in data 22 novembre 2012 il Tar del Lazio si esprimerà sul merito dei numerosi ricorsi presentati per l’annullamento dell’intera procedura concorsuale per la selezione dei futuri dirigenti scolastici, ovvero sul “carattere obiettivamente erroneo di alcuni dei quiz somministrati” già rilevato nelle ordinanze nn. 64/2012 e 67/2012 del Consiglio di Stato che, già il 20 dicembre 2011, ha precisato nei ricorsi nn. 9669/11, 9671/11, 9674/11, 9677/11 come “i motivi dedotti [dai ricorrenti] investono profili di legittimità dell’intera fase di selezione basata su quiz a risposta multipla, con la conseguenza che essi, qualora dovessero risultare fondati in sede di decisione nel merito, determinerebbero l’effetto demolitorio dell’intera procedura, con obbligo di rinnovazione della stessa e coinvolgimento di tutti i partecipanti al concorso, e dunque con pieno effetto satisfattivo delle pretese azionate dai concorrenti non ammessi al prosieguo delle prove”; 

preso atto che durante la correzione dei test preselettivi svolti nella regione Lazio, tra il 18 e il 19 ottobre 2011, Formez S.P.A. pubblica due elenchi degli idonei diversi, abbinando a persone differenti, in maniera anomala, i codici prova e i codici anagrafici identificativi dei candidati precedentemente disposti (da D’Orazio Antonio a Defina Valeria – 253695/904508, da d’Ortenzi Luisa a D’Errico Guarino Paola – 253688/904510, da Di Marco Alberta a D’Ortenzi Luisa 253685/904511, unica che rimane ammessa alle successive prove), contrariamente a quanto previsto a pagina 26 del Manuale delle procedure selettive per il concorso per esami e titoli per il reclutamento dei dirigenti scolastici curato dalla stessa Formez S.P.A., in cui risulta evidente che il cartoncino con il codice anagrafico del candidato e la busta riportante il codice della prova sono spillati tra loro e siglati e/o timbrati dallo Staff del Ministero a suggello dell’avvenuto e immodificabile abbinamento del codice anagrafico con il codice della prova; 

si segnala che con l’ordinanza n. 77/12 del Tar Molise sono stati sospesi tutti i verbali della commissione esaminatrice, “essendo peraltro provato che uno dei membri della commissione d’esame ha ricoperto incarichi sindacali, incorrendo in una causa di incompatibilità che travolge la legittimità degli atti e della procedura” 

in tal senso, i seguenti membri delle commissioni concorsuali del Lazio risultano essere dirigenti sindacali, in violazione dell’art. 9 del D. P. R. n. 487 del 9 maggio 1994 e dell’art. 53, c. 1bis del d.lgs. 165/01, nelle persone delle professoresse Spaziani Elisabetta, membro del Consiglio generale della CISL-Roma, ed Ester Rizzi della rete Anp-net dell’organigramma dell’Anp-Roma, sindacato, peraltro, costituitosi ad opponendum nei ricorsi richiedenti l’annullamento della procedura concorsuale; 

quali iniziative intenda intraprendere, nelle more del giudizio di merito del Tribunale amministrativo, nel caso venga ritenuta la procedura concorsuale fin qui richiamata irrispettosa della normativa nazionale, anche per evitare un grave pregiudizio per il buon andamento della pubblica amministrazione nella nomina di vincitori che potrebbero essere dichiarati decaduti dai giudici, qualora sarà accertato il gravame per le numerose irregolarità registrate.

Tonino Russo

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