Concorsi

Concorso a cattedra: Miur sottrae al Sud migliaia di posti per darli al Nord

Non è la prima volta che accade: serve un commissario ad acta per ristabilire la giusta distribuzione.

Anche il Governo dei tecnici non tradisce la pessima consuetudine della classe politica italiana di favorire le regioni del Nord Italia a danno di quelle del Sud: come si potrebbe altrimenti interpretare il ‘travaso’ di migliaia di posti riguardanti i vincitori del concorso a cattedra per docenti appena bandito, inizialmente assegnati alle regioni del Meridione, ma che nel bando finale sono passati alle regioni del Nord?”. A chiederlo pubblicamente è oggi il sindacato Anief, dopo aver scoperto che solo in Sicilia sono state sottratte 406 cattedre (in prevalenza della scuola primaria) delle 1.600 annunciate ai sindacati pochi giorni fa dallo stesso ministero dell’Istruzione: cattedre che andranno a regioni come il Piemonte, la Lombardia e il Veneto.

Secondo l’Anief la corretta distribuzione degli 11.542 posti da assegnare ai vincitori del concorso pubblico era quella originaria consegnata anche ai sindacati: il numero di cattedre attualmente vacanti e quelle che si liberanno nei prossimi due anni, per effetto dei pensionamenti, rimane infatti di gran lunga a favore delle regioni del Sud.

A tal proposito, è più che significativa la proiezione di cessazioni lavorative che lo stesso Miur ha realizzato per gli istituti superiori: in Campania, la regione si attende 1.640 nuovi pensionati al termine dell’attuale anno scolastico, fino ad arrivare a 1.735 cessazioni nel 2014/15; in Sicilia, i numeri di coloro che lasceranno il servizio è in media di oltre 1.100 unità l’anno. Mentre al Nord i numeri sono decisamente più bassi: vale per tutti il caso della Lombardia, la regione peraltro con il numero maggiore di dipendenti scolastici, dove al termine di quest’anno saranno solo 678 i docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità. Eppure la Lombardia è una di quelle regioni “premiate” dal Miur con un’aggiunta inaspettata di centinaia di posti per nuovi insegnanti.

Purtroppo – commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – stiamo assistendo ad una vicenda deplorevole, a cui purtroppo già siamo abituati: basta ricordare che non troppi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda caso, alle regioni del Nord”.

Ora la storia si ripete. Per questo il giovane sindacato sostiene che non è possibile che un Ministro della Repubblica italiana possa firmare dei provvedimenti in base ai quali i posti da insegnante nella scuola pubblica vengono spostati come se fossero delle pedine: il personale merita rispetto.

Secondo i legali dell’Anief – continua Pacifico – ci sono dunque tutti i presupposti perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga nominato un commissario ad acta. Il cui compito sarebbe quello di approfondire i motivi dell’attuale spostamento, in modo da rivedere l’entità dei docenti che verranno assunti in ogni regione italiana al termine del concorso a cattedra pubblicato martedì scorso in gazzetta ufficiale. Ci stiamo già attivando perché ciò avvenga”.

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